I giudici della corte d’appello sezione lavoro hanno accolto il ricorso di Mario Vasile, dipendente del 118 che assunto come autista soccorritore aveva sempre svolto mansioni superiori nel settore amministrativo. Da qui la richiesta del giusto inquadramento.

Il ricorso e la corte d’Appello

Assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Mario La Loggia ha prima presentato ricorso al tribunale e poi si è difeso in corte d’appello dopo che la Seus la società che gestisce il servizio di emergenza si era opposta alla decisione del giudice di primo grado. Infatti il tribunale in primo grado accogliendo le tesi dei legali aveva riconosciuto che il dipendente aveva svolto attività diversa e superiore rispetto a quando era stato assunto.

La difesa dell’azienda

L’azienda si era difesa sostenendo che Vasile non avesse diritto ad alcun avanzamento di categoria, visto che non si poteva applicare l’articolo del codice civile sulle progressioni di carriera alle società in house providing come la Seus vista la provenienza pubblica del capitale sociale. Gli avvocati hanno dimostrato come il lavoratore inserito con la qualifica di autista soccorritore (livello C), di fatto avesse svolto nei vari anni cui aveva prestato la propria attività lavorativa diverse mansioni rientranti in un inquadramento più elevato rispetto a quello di appartenenza e, nello specifico, in quello della Categoria “DS4” prevista dal contratto nazionale Aiop sanità privata.

Sentenza confermata

I giudici della corte d’appello hanno confermato la sentenza di primo grado condannando la Seus al pagamento processuali. Per effetto della decisione la società dovrà provvedere al corretto inquadramento di Vasile e a corrispondere le differenze retributive dovute.

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