Autonomia differenziata e le sue possibili ricadute, ma anche il bilancio dell’attività del 2023 con un aumento di magistrati, del personale amministrativo che determina un decremento di quasi il 30% dei procedimenti pendenti rispetto all’anno precedente. Questi e tanti altri i temi dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar Sicilia.

Il presidente del Tar Sicilia Salvatore Veneziano nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario nell’aula magna di Palazzo Benso a Palermo alla presenza del presidente del Consiglio di Stato Luigi Maruoti ha sottolineato anche che l’anno in corso corrisponde al cinquantennale della funzione dei Tribunali amministrativi regionali.

“Merita in questa sede ricordare che l’anno 2024, appena iniziato, costituisce il cinquantennale della concreta entrata in funzione dei Tribunali Amministrativi Regionali; istituiti con la legge 6 dicembre 1971, n. 1034, essi sono stati insediati con decorrenza 1° gennaio 1974. È incontestabile, infatti, che la crescente, per certi versi addirittura tumultuosa, richiesta di tutela che è seguita all’istituzione dei tribunali amministrativi ha contribuito a realizzare la completa applicazione dell’articolo 24 della Costituzione anche per gli interessi legittimi”.

Consolidamento democrazia con entrata in funzione dei Tar

“L’entrata in funzione dei Tar ha, quindi, comportato un effetto di consolidamento della democrazia nel nostro Paese – ha aggiunto il presidente – concretizzando un nuovo – e prima inesistente – strumento di controllo della legittimità dell’operato delle pubbliche amministrazioni e contribuendo così a eliminare aree di privilegio e di riserva delle pubbliche amministrazioni e a strutturare una nuova e più moderna configurazione dei rapporti tra cittadino e amministrazione”.

Autonomia differenziata determinerà aumento casi in materia

Il presidente del Tribunale Amministrativo Regionale siciliano prosegue e parla dell’autonomia differenziata. “Mi riferisco, invece, ai probabili effetti delle ipotizzate forme di attuazione dell’autonomia regionale diversificata – previste dall’articolo 116 della Costituzione e delle quali si approssima la concreta approvazione – e delle conseguenti ricadute, potenzialmente anche conflittuali, sulla effettiva erogazione dei servizi e delle prestazioni pubbliche e sui relativi profili finanziari. È facile prevedere che la differenziazione – ‘reale’ o ‘percepita’ che sia – nei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi apprestati dalle varie amministrazioni potrà determinare un incremento del contenzioso in materia, e ciò sia che l’entrata in funzione della riforma venga preceduta da una effettiva e puntuale predeterminazione ‘dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale’ sia che tale adempimento non venga posto in essere con sufficiente puntualità o comunque in modo non satisfattivo delle aspettative delle varie comunità locali”.

Poi ha aggiunto: “E invero, nella prima ipotesi è agevole pronosticare – tanto più nelle realtà meridionali, contraddistinte da un risalente e consolidato ‘ritardo’ in tema di servizi ai cittadini – un incremento del contenzioso finalizzato a richiedere prestazioni previste nei ‘livelli’ ma ritenute non assolte, o non adeguatamente assolte, dalle amministrazioni; nella seconda ipotesi, invece, il mero dato della differenziazione territoriale potrà accreditare contestazioni e rivendicazioni rispetto alle quali il Giudice amministrativo si troverà nella difficoltà di doversi pronunziare in assenza del ‘parametro’ adeguatamente individuato nella sede politico-amministrativa centrale”.

Invecchiamento e deterioramento di Palazzo Benso

Veneziano parla anche della sede del Tar Sicilia e dei suoi problemi. “Rimane purtroppo irrisolta la problematica relativa all’invecchiamento e deterioramento di Palazzo Benso, l’immobile che ci ospita. Al sopravvenuto chiarimento, intervenuto già nell’anno 2022, in ordine alle sorti proprietarie di Palazzo Benso non ha ancora fatto seguito un corrispondente chiarimento in ordine alla situazione amministrativa dello stesso e alle conseguenti, eventuali, possibilità di soluzione delle numerose criticità tecniche e impiantistiche che lo stesso presenta, con conseguente aggravamento delle situazioni di disagio e difficoltà nella quotidiana frequentazione e presenza nell’Ufficio”.

La ricerca di un altro immobile

“La procedura pubblica per il reperimento di altro immobile ove trasferirsi aveva effettivamente consentito già nell’anno 2022 l’individuazione di una possibile soluzione in relazione alla quale erano stati avviati tutti i necessari approfondimenti istruttori per la verifica delle complesse condizioni tecnico-amministrative che ne condizionavano la positiva conclusione; al buon esito della gran parte dei detti approfondimenti non ha fatto però seguito la definitiva e conclusiva assunzione della determinazione positiva nelle competenti sedi decisorie, per effetto dell’avvio di ulteriori e rinnovate valutazioni di opportunità e convenienza dell’operazione rispetto ad altre eventuali soluzioni – ha aggiunto il presidente – Nel frattempo, però, sembra essere venuta meno la disponibilità dell’immobile individuato e quindi non rimane oggi che perseguire l’eventuale fattibilità di tali altre soluzioni”.

Nel 2023 i magistrati sono aumentati

“Decisamente migliorata nel corso del 2023 è invece la situazione della dotazione di magistrati, in relazione alla quale, in occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario 2023, avevo svolto una dettagliata comparazione della situazione palermitana rispetto a quella di altri Tribunali di dimensioni analoghe o comparabili (segnatamente Milano e Catania) che evidenziava quanto la pesante e prolungata carenza presso questa Sede incidesse sulla sua stessa funzionalità”. Lo ha detto il presidente del Tar Sicilia sempre durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario

“L’attivazione delle due nuove sezioni interne – già formalmente istituite in corso d’anno 2022, con decorrenza dall’inizio dell’anno 2023, ma in realtà entrate in funzione solo a partire dal mese di giugno 2023 – ha fortunatamente “imposto” un consistente aumento della dotazione “di fatto” dei Magistrati qui in servizio, accresciuta da 12 a 19 unità (compreso il Presidente) con la immissione in servizio di cinque Referendari di prima nomina tra i mesi di giugno e settembre, oltre al trasferimento da altre sedi dei due Consiglieri cui sono state attribuite le funzioni di Presidenti delle nuove sezioni – ha aggiunto il presidente – La situazione non è però ancora pienamente satisfattiva in quanto registra tutt’ora una elevata scopertura, pari a meno 5 unità rispetto alla pianta organica di diritto”.

Avviata la risoluzione carenza personale amministrativo

“Con l’anno 2023 è invece possibile ritenere sostanzialmente avviata a risoluzione la problematica relativa all’annosa carenza di personale amministrativo. All’assunzione nel 2021 di sei Funzionari amministrativi – che ha consentito di rinforzare prioritariamente le segreterie giurisdizionali che sino al 2020 potevano contare solo sull’attività di due Funzionari – si era aggiunta, già nell’anno 2022, l’assunzione, con rapporti di lavoro a tempo determinato, di dieci nuovi funzionari amministrativi e di cinque Assistenti informatici adeguatamente selezionati e specificamente destinati a operare nell’ambito del progetto di smaltimento dell’arretrato, previsto e finanziato dal Pnrr per la Giustizia Amministrativa; tale apporto è risultato decisivo per la positiva riuscita delle udienze straordinarie qui tenutesi e per il conseguimento di un eccellente risultato di riduzione delle pendenze”.

“L’anno 2023 ha poi visto un ulteriore accrescimento della consistenza della dotazione di personale amministrativo con la copertura – con unità di nuova assunzione – di due posti di assistente informatico – ha aggiunto il presidente – e di cinque posti di Assistente amministrativo, cui si sono aggiunte, per effetto delle procedure di riqualificazione professionale nel frattempo svolte, due unità già qui in servizio; infine un ulteriore funzionario amministrativo è stato qui assegnato provvisoriamente”.

Quasi 2000 nuovi ricorsi, il 7,2% in meno del 2022

Il presidente del Tar snocciola i dati sui ricorsi e sulle relative materie. Nel corso dell’anno 2023 sono stati depositati 1.992 nuovi ricorsi, in decremento (-154 ricorsi, pari a circa -7,2%) rispetto al totale dei depositi dell’anno precedente. Sostanzialmente analogo risulta il decremento dei ricorsi per motivi aggiunti discesi dai 185 dell’anno 2022 ai 169 del 2023 (pari a circa il -8,6%).

Operando il confronto per materia tra i dati statistici dei nuovi ricorsi dell’anno 2023 rispetto a quelli dell’anno 2022, appare meritevole di segnalazione la flessione in materia di sanità pubblica (-98), di esecuzione di provvedimenti ex legge Pinto (-71), di professioni e mestieri (-43), di servizi pubblici (-40), di demanio e patrimonio (-23), di stranieri (-21) e di sicurezza pubblica (-20), oltre a minori flessioni in materia di pubblico impiego, elezioni, rifiuti solo parzialmente bilanciata dall’incremento dei ricorsi in materia di edilizia (+73), di armi (+56), di credito e risparmio (+36), di informative antimafia (+33) e di silenzio della Pubblica Amministrazione. (+30), oltre a minori incrementi in materia di urbanistica e accesso agli atti. Esaminando anche i dati estrapolati per “rito processuale”, si evidenzia un decremento dei ricorsi trattati con il rito dell’ottemperanza (-134) e con il rito elettorale (-18), la sostanziale invarianza dei ricorsi trattati con il rito accelerato per appalti (-2), e un aumento dei ricorsi trattati con il rito del silenzio (+17), con il rito dell’accesso (+12) e con il rito abbreviato ex art. 119 c.p.a. (+11).

Nel corso dell’anno 2023: sono stati definiti 3.810 ricorsi; da tale dato – tenuto conto della pendenza all’1.01.2023 (5.761 ricorsi) e del nuovo introito (1.992 nuovi ricorsi + 109 riaperture di fascicoli pregressi) – deriva una pendenza al 31.12.2023 di 4.052 ricorsi, con una differenza rispetto alla pendenza al 31 dicembre dell’anno precedente di –1.709 ricorsi, pari a circa il – 29,5%. – ha aggiunto il presidente – sono state pubblicate 3.113 sentenze, delle quali 285 sentenze brevi; 335 decreti decisori; 361 ordinanze cautelari e 143 decreti cautelari monocratici; 581 ordinanze collegiali; 282 ordinanze presidenziali e 907 altri provvedimenti.

Articoli correlati