Primo passo dare l’opportunità ai siciliani che lavorano fuori dalla Sicilia, magari anche fuori della Nazione, di ritornare a casa perché adesso anche qui ci sono opportunità paragonabili al resto del Paese. Poi, immediatamente dopo o forse addirittura contemporaneamente, dare finalmente il via ai concorsi.
E’ stato questo il tema della riunione operativa tenuta in assessorato regionale alla salute. Al centro dell’incontro con i manager voluto dall’assessore regionale Ruggero Razza, la definizione dei fabbisogni di personale in base alle ricognizioni che sono state fatte nelle singole aziende.
E le esigenze sono tante. Se si dovessero mettere a regime le piane organiche di tutte le strutture si parla di circa 5000 assunzioni. Forse non tutte si potranno fare o quantomeno non tutte subito perché bisogna anche fare i conti con i bilanci.
Ma la Regione si prepara. L’intenzione è farsi trovare pronta alla scadenza dei vincoli fino ad ora imposti dall’essere stata una Regione sottoposta a piano di rientro in sanità. I conti adesso sono in linea con i parametri nazionali e anche se la procedura in corso per l’uscita dal tunnel bisogna aspettare le scadenze in arrivo.
Quello che è certo è il lavoro in corso per l’incremento del personale. Serve in tutti i settori, da quello medico a quello infermieristico ma anche in tutti gli altri settori delle professioni sanitarie. Non c’è struttura che non denunci una carenza di organico.
Poi c’è la situazione dei Pronto Soccorso, troppo congestionati e con tempi di attesa impossibili da sostenere oltre che, troppo spesso, insicuri e teatro di aggressioni. Per i Pronto Soccorso si pensa ad un ‘progetto accoglienza’ ovvero all’inserimento di giovane personale che si occupi proprio di prendersi cura dei pazienti all’arrivo. Una sorta di potenziamento del triage che venga fatto da medici, per una valutazione ottimale, assistiti anche da psicologi per seguire i pazienti in attesa, evitare incomprensioni, sostenere chi ha bisogno e, in fine, limitare anche gli episodi di violenza ove possibile.
Per tutto, comunque, si comincia dalla mobilità interaziendale. Chi ha un contratto in altre strutture sanitarie pubbliche italiane e vuole ornare in Sicilia potrà fare domanda di trasferimento. Presto i criteri per questa mobilità mentre si studia anche un bando Europeo in questo senso.
Sarò un autunno caldo di lavoro da fare a Palermo ed a Roma dove bisogna completare il confronto perché, fra l’altro, è necessario definire, far approvare e far entrare in vigore la nuova rete ospedaliera per operare con cognizione anche sulle esigenze di personale. E per quella, come per altro, serve proprio il via libera romano
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