Abbiamo chiesto un contributo all’avvocato Ennio Tinaglia per spiegare cosa prevede la nuova legge sull’omicidio stradale. Previste norme molto pesanti.

Ecco il parere del legale.  

“Come è noto, la legge n°41 del 23-Marzo 2016, ha introdotto nel nostro ordinamento il reato di omicidio stradale.

Il testo della legge è composto da un solo articolo strutturato secondo una enorme quantità di commi e capoversi che ne rendono poco agevole la lettura e la stessa interpretazione. Il tutto secondo uno schema al quale, purtroppo, ci ha ormai abituato il nostro legislatore che di usare la semplice tecnica del soggetto predicato e complemento, proprio non ne vuole sapere.

Ad ogni modo, le novità sostanziali e di più immediato interesse sono le seguenti:
La pena della reclusione, prima prevista da 3 a 10 anni, è stata innalzata da 8 a 12 anni per chi cagiona la morte di una persona ponendosi alla guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica legata all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope.

Stessa pena è prevista per coloro che determinino la morte di una persona in seguito a manovre di elevata pericolosità, quali, ad esempio, velocità di gran lunga superiore a quella consentita, inosservanza del semaforo, inversioni di marcia, sorpassi in corrispondenza di attraversamenti pedonali.

Importante novità: E’ previsto l’arresto obbligatorio in flagranza di reato.

In caso di condanna, ma anche in caso di patteggiamento con sospensione condizionale della pena (opzione, questa, estremamente difficile tenuto conto dei limiti delle pene previste, e della impossibilità di un giudizio di equivalenza della attenuanti -per esempio quelle generiche- altra incisiva novità) è prevista la revoca della patente che non può essere conseguita se non trascorsi, a seconda dei casi, 15-10 o 20 anni.

E’ rimasta inalterata la pena (da 2 a 7 anni di reclusione) che era prevista per chi cagionava la morte di una persona per violazione delle norme relative alla circolazione stradale. Parliamo dell’incidente che può capitare a tutti noi per mera distrazione”. Ennio Tinaglia