L’azzeramento del deficit regionale siciliano e l’avanzo di amministrazione di oltre 2 miliardi a chiusura del riaccertamento di bilancio del 2024 è un risultato che non ha uguali in nessuna regione italiana. In meno di tre anni si è chiuso un capitolo di disavanzo che durava da dieci lunghi anni ed era passato attraverso tre governi regionali. Un risultato del quale il centrodestra si gonfia il petto.

Plaude FdI

“L’azzeramento del disavanzo della Regione Siciliana insieme all’avanzo di amministrazione superiore a 2 miliardi è lo storico coronamento di un percorso virtuoso di risanamento dei conti e di politiche economiche efficaci. Merito dell’ottimo lavoro svolto dal governo Schifani in continuità con quello precedente presieduto da Nello Musumeci e in perfetta sinergia con il governo Meloni che sta riservando alla Sicilia un’attenzione senza precedenti. Siamo orgogliosi di questo grande risultato che premia la coalizione di centrodestra e vede in prima fila Fratelli d’Italia” afferma Luca Sbardella, commissario regionale di FdI in Sicilia.

Finisce la stagione dell’austerity

“Finisce la stagione dell’austerity per la regione Sicilia. La notizia dell’azzeramento del deficit è di grande rilevanza e come partito della coalizione ne siamo orgogliosi. Il lavoro di questo governo regionale dà un risultato straordinario e condividiamo gli auspici del presidente della Regione Renato Schifani su una finanziaria per il 2026 espansiva, con l’obiettivo di aumentare e sostenere la crescita economica della Sicilia, già riscontrata dai dati sul Pil e con il rating delle agenzie di valutazione internazionali. L’avanzo pari al 2,15 miliardi ci rimette in pista per fare della Sicilia una regione più competitiva” scrive Salvo Geraci, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana.

Forza Italia elogia il “suo” presidente

“Quello realizzato dal governo regionale guidato dal presidente Renato Schifani è un risultato storico, sia sotto il profilo politico che tecnico. Grazie all’oculatezza delle scelte compiute in questi anni, è stato possibile raggiungere un obiettivo che solo pochi anni fa sembrava un’utopia: azzerare un debito mostruoso di svariati miliardi di euro, che aveva portato la Regione Siciliana sull’orlo della bancarotta. Il vero successo non è solo aver chiuso i conti in attivo, ma averlo fatto senza intaccare la capacità di spesa della Regione. Al contrario, oggi possiamo contare su oltre 2 miliardi di euro già disponibili per nuovi interventi a partire dalla prossima finanziaria, che sarà particolarmente espansiva e orientata al rilancio dell’economia siciliana.
Questi fondi saranno destinati a investimenti strategici: sostegno alle imprese, alle famiglie, ai soggetti più fragili e a tutti i settori produttivi che rappresentano il motore dello sviluppo dell’Isola. La ripresa economica della Sicilia, del resto, è già certificata dalla Banca d’Italia e da tutti gli istituti finanziari. Il positivo lavoro portato avanti dal Presidente Schifani e dalla sua maggioranza in questa legislatura sarà per i prossimi anni garanzia di ulteriore crescita economica e sociale, rendendo la Sicilia modello positivo di sviluppo ed attrattiva per quanti vorranno investire in maniera sostenibile e trasparente.” sostiene Marcello Caruso, coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia.

Cisl: “Ora si convochino le parti sociali per illustrare il dettaglio dei conti”

“Le novità finanziarie presentate ieri dal governo regionale sono certamente importanti, perché possono rappresentare l’avvio di una stagione di investimenti”. Così il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana, commenta la presentazione da parte dell’esecutivo Schifani del documento contabile 2024 che, come dichiarato ieri in conferenza stampa dal governatore, evidenzia un avanzo di amministrazione positivo. “Alla luce di quanto emerge nel Rendiconto generale della Regione, le cui linee guida sono state rese note ieri alla stampa – afferma La Piana – siamo certi che a breve imprese e parti sociali saranno convocate dal governo regionale, che illustrerà il dettaglio analitico dei conti siciliani. Questo passaggio è fondamentale perché, in presenza delle risorse rese note ieri, si possono pianificare e programmare, in sinergia e attraverso il confronto, investimenti importanti per l’isola, in ambiti nei quali la Sicilia arranca nelle classifiche nazionali, quali l’occupazione giovanile e femminile e il rilancio delle aree interne”.
La Cisl Sicilia sottolinea come sia opportuno oggi ancora più di ieri, portare avanti nei confronti del governo nazionale, l’esigenza di attuare l’articolo 37 dello Statuto. “Il presidente della Regione, Schifani, lo scorso 2 settembre, aveva avanzato al ministro Giorgetti la necessità di aprire un tavolo nazionale sulla piena attuazione di questo articolo dello Statuto Siciliano, per far fronte alla possibile diminuizione delle risorse per il taglio Irpef – aggiunge La Piana – riteniamo indispensabile che si prosegua in questa direzione, perché questo garantirebbe un flusso costante di risorse per la Sicilia, slegato da congiunture estemporanee”.

Dall’opposizione silenzio ad eccezione di Faraone

“Schifani canta vittoria parlando di ‘risultato straordinario’ e di un avanzo record da 2,15 miliardi. La verità è un’altra. La Sicilia si trascina da anni un disavanzo strutturale enorme, con picchi da sette miliardi, nato da spesa sanitaria fuori controllo, rigidità di personale, entrate statali ridotte e incapacità di riscossione” dice Davide Faraone, vice-presidente di Italia Viva mettendo in dubbio che l’azzeramento de disavanzo sia reale.

Resta il cappio del piano di rientro

“Per questo dal 2014 la Regione è sotto piano di rientro. Schifani che non ha cancellato nulla, limitandosi a rivedere l’accordo senza liberare la Sicilia dal cappio del MEF. Il cosiddetto avanzo non è denaro fresco in cassa ma un saldo contabile costruito su fondi vincolati (PNRR, FSC, sanità, infrastrutture) e accantonamenti liberati. Risorse già destinate, che non si possono spendere liberamente per strade, scuole o ospedali. È il paradosso siciliano: i conti migliorano perché la Regione non riesce a spendere i fondi europei, e così il saldo appare più ‘sano’ mentre i cittadini restano senza servizi. Se davvero la situazione fosse così rosea, Schifani userebbe l’avanzo per estinguere le rate del piano di rientro e chiudere i conti col passato. Invece le rate restano tutte lì, perché quell’avanzo è in gran parte intoccabile. È solo una vetrina utile alla propaganda politica, non alla vita reale dei siciliani. La verità è che non siamo davanti a un miracolo finanziario, ma a un artificio contabile e a trasferimenti straordinari da Roma e Bruxelles. E la vera prova arriverà nei prossimi bilanci: quando gli effetti una tantum svaniranno e la Corte dei Conti dovrà certificare la tenuta dei conti. Fino ad allora, l’’avanzo record’ di Schifani non è la fine del disavanzo siciliano, ma solo l’ennesima illusione spacciata per vittoria”, conclude.

Dagnino replica a Faraone “Cocktail di inesattezze”

La replica dell’assessore all’economia non tarda ad arrivare: “Davide Faraone ama fare il cantore di sventura e raccontare una Regione che, suo malgrado, non esiste più: quella delle crisi finanziarie e dei buchi di bilancio. Le sue dichiarazioni, un  cocktail di inesattezze per fini politici, dimostrano una totale disinformazione su elementari nozioni di contabilità pubblica”.
“Con l’approvazione del Rendiconto 2024 e l’accertamento dell’avanzo da 2,15 miliardi – afferma Dagnino – abbiamo eliminato il disavanzo non solo nella forma, ma anche nella sostanza. La cassa della Regione vale quasi 11 miliardi e l’amministrazione negli ultimi due anni ha incassato maggiori entrate tributarie effettive di oltre 4 miliardi di euro, grazie alla crescita del Pil sostenuta dalle politiche del governo Schifani. Sono fatti incontrastabili. Nessuna propaganda, illusione o, addirittura, “artifici contabili”. L’unico che non perde occasione per fare propaganda è proprio Faraone” conclude.