La Banca popolare S. Angelo vara un nuovo piano in campo formativo e professionale e decide di chiudere la Fondazione Angelo Curella – “il cui ruolo di Centro ricerche economiche si è andato esaurendo negli ultimi tempi”, dice una nota della banca.
L’azienda di credito ha stabilito di “mutuare lo spirito di alcune sue attività a favore dei giovani portate avanti per ben 34 anni, e di attualizzarle, di trasformarle e adeguarle alle attuali esigenze dei propri stakeholder, di estenderne la portata e il valore sociale, formativo e professionale alla creazione di occasioni ancor più specializzate di incontro fra domanda e offerta di lavoro”. “E’ questo secondo noi il migliore modo – spiega l’Ad Ines Curella – di onorare la memoria del fondatore della banca, Angelo Curella, e del figlio Nicolò. Il mix di azioni che metteremo in campo è specificamente mirato ad aiutare i figli dei nostri soci e azionisti ad acquisire un paniere di competenze altamente specialistiche che li aiuti a superare quel gap di istruzione, formazione ed esperienza pratica che nei nostri territori rende più difficile rispondere alle specifiche esigenze del sistema economico-produttivo, che ha bisogno di figure professionali e tecniche sempre più complesse e preparate. Vogliamo così tradurre concretamente il pensiero di mio padre Nicolò che fa da leit motiv ai festeggiamenti per i primi 100 anni della S. Angelo e che si può così parafrasare: ‘una buona banca è come una quercia, per dare foglie e ampie fronde deve avere radici profonde nella propria terra’. E noi crediamo, infatti, che le nostre radici siano i soci e gli azionisti”.
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