Il 24 e 25 gennaio i benzinai italiani scioperano per 48 ore, invece delle 60 originariamente annunciate. Lo sciopero sarà anche in Sicilia. Il governo, preso alla sprovvista dalla decisione delle rappresentanze di categoria, ha chiesto che lo sciopero venga revocato per evitare problemi ai cittadini. Tuttavia, le principali associazioni di categoria hanno confermato lo sciopero, accusando il governo di confusione e chiedendo l’intervento diretto di Palazzo Chigi.

Governo chiede revoca, benzinai accusano confusione

Le organizzazioni sostengono che l’aumento dei prezzi è stato causato dalla decisione del governo di non rifinanziare gli sconti e che i benzinai non vogliono essere considerati dei “capri espiatori”. Inoltre, i benzinai hanno offerto proposte concrete al ministro, ma queste non sono state prese in considerazione. Il ministro dello Sviluppo Economico, Adolfo Urso, ha dichiarato che lo sciopero è solo un danno per i cittadini e ha chiesto che venga revocato. Tuttavia, le associazioni di categoria hanno risposto che le dichiarazioni del ministro dimostrano la confusione del governo e hanno chiesto che Palazzo Chigi intervenga per risolvere la vertenza.

Le date e gli orari dello sciopero

Lo sciopero dei benzinai è confermato dalle 19 del 24 gennaio alle 19 del 26 gennaio. Saranno 48 ore di serrata. Lo sciopero riguarderà anche gli impianti self-service, ma assicurerà i servizi minimi essenziali. Potrebbero restare aperti gli impianti self gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere.”Il governo continua a chiedere trasparenza e noi l’abbiamo offerta in tutti i modi – dicono i benzinai -. Quello che non ci si può chiedere è di autorizzare nuovi adempimenti e nuove sanzioni a carico dei gestori. Questo no”, dicono i benzinai. “Al ministro abbiamo avanzato proposte concrete, le valorizzi – prosegue la nota – senza scaricare la responsabilità delle sue esclusive scelte sulla pelle dei benzinai ed eviti di evocare compiacenti pseudo associazioni di carattere personalistico che non hanno alcuna rappresentanza”.

Associazioni di consumatori minacciano contro-sciopero

Intanto alcune associazioni di consumatori si schierano dalla parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy, e minacciano a loro volta un ‘contro-sciopero’ degli automobilisti in tutto il territorio nazionale, a meno che la serrata non venga revocata. Le iniziative a cui si sta lavorando e su cui si spera ci sia un coinvolgimento di tutte le associazioni, fanno sapere da Assoutenti, punteranno a convincere quante più persone possibile a non fare benzina per due o tre giorni. Oppure di fare il pieno solo ai più convenienti distributori self service, o di pagare il benzinaio col metodo del pos e non con i cash.

Codacons annuncia esposto alla Procura

Sullo sciopero dei benzinai del 25 e 26 gennaio “dovrà indagare la magistratura, alla luce della possibile ipotesi d’interruzione di pubblico servizio”. Lo afferma il Codacons, che annuncia un esposto alla Procura della Repubblica di Roma affinché apra un’indagine sulla protesta indetta dai gestori delle pompe italiane “Sospendere in modo totale il servizio per 48 ore, sulla rete urbana e sulle autostrade, sia per la modalità servito che per il self service, rappresenta un atto abnorme che creerà enormi e ingiustificati danni ai cittadini – spiega il Codacons – uno sciopero che appare ancor più immotivato e sbagliato se si considera che il Governo, su richiesta degli stessi benzinai, ha annacquato il decreto trasparenza, eliminando l’obbligo d’indicazione giornaliera dei prezzi medi e riducendo drasticamente le sanzioni per i distributori scorretti”.

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