Un ragazzino di 10 anni è rimasto ferito da un petardo nel palermitano. Il bimbo ha raccolto il mortaretto che non era esploso per strada a Ficarazzi in Corso Umberto e poco dopo gli è esploso in mano.
E’ stato soccorso dai sanitari del 118 e portato all’ospedale Di Cristina. Non è in pericolo di vita ma ha una brutta ferita alla mano. Sono intervenuti anche i carabinieri.
Notte di Capodanno quattro feriti
Sono stati quattro i feriti per i botti di fine anno a Palermo, Un uomo di 45, un giovane di 26 anni, un giovane di 20 anni e un uomo di 39 anni arrivati all’ospedale Civico.
I due dopo le prima medicazioni al pronto soccorso sono stati ricoverati in chirurgia plastica per trauma complesso della mano a seguito di scoppio di petardo. Gli altri due sono stati dimessi dopo la medicazione.
Dovranno tornare in ospedale nei prossimi giorni per eseguire altre medicazioni. Non sono solo i botti che provocano danni ormai la notte di fine anno. Quattro ragazzi sono stati portati per etilismo acuto.
Sono stati tenuti in osservazione per tutta la notte e ancora adesso si trovano ricoverati in ospedale,
L’appello del Codacons
Francesco Tanasi Professore dell’Università San Raffaele e Segretario Nazionale Codacons, che nei giorni scorsi ha invitato i sindaci a vietare i botti di fine anno, oggi ricorda ai genitori che molti incidenti non si verificano solo la notte del 31 dicembre ma anche nei giorni a seguire, dopo i festeggiamenti, quando i bambini raccolgono i petardi inesplosi trovati in strada o peggio ancora provano a riaccenderli.
Il Policlinico e i rischi legati ai petardi
Informare i più giovani sui rischi connessi all’uso incongruo dei petardi, botti e altri giochi pirotecnici. È questo l’obiettivo del progetto scolastico “Basta poco”, organizzato dall’unità operativa di Chirurgia plastica e ricostruttiva del Policlinico di Palermo, diretta dalla Professoressa Adriana Cordova, in collaborazione con il nucleo Artificieri della Polizia di Stato e il Comune di Palermo.
Il progetto, che ha preso il via all’ all’istituto Thomas More, proseguirà giovedì 21 dicembre con due seminari presso gli Istituti Comprensivi “Giovanni Falcone” e “Leonardo Sciascia”.
Ogni anno a Palermo, come del resto in tutta Italia, si registrano centinaia di accessi al pronto soccorso per traumi da scoppio di petardi che comportano danni irreversibili di entità variabile dalla perdita di qualche dito fino all’ amputazioni di mano e, in alcuni casi addirittura la morte. la maggior parte degli incidenti coinvolge ragazzi sotto i 15 anni (più del 70%).
Già nelle scorse settimane presso l’unità operativa di Chirurgia plastica e ricostruttiva dell’Azienda ospedaliera universitaria sono stati operati tre giovani, di 14, 18 e 22 anni, che hanno subito l’amputazione delle dita a causa dei botti.
“Basta poco“ per trasformare una notte di festa in una notte da incubo – afferma il professore Bartolo Corradino, responsabile del progetto – questi eventi drammatici si verificano spesso anche nei giorni successivi al Capodanno, quando in maniera inconsapevole, bambini o adolescenti, senza rendersi conto del pericolo, subiscono traumi dovuti alla riaccensione o esplosione accidentale di petardi ritrovati inesplosi”.
Gli incontri prevedono la partecipazione del dirigente scolastico, del professore Corradino, dell’ispettore Filippo Giordano e dell’assistente Rocco Crispino del Nucleo artificieri della Questura di Palermo che illustreranno ai ragazzi come evitare situazioni di pericolo e del chirurgo plastico Pierfrancesco Pugliese, specialista in microchirurgia e chirurgia della mano, che mostrerà ai ragazzi i danni anatomici che l’esplosione di un petardo può determinare.
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