Si chiama “sosteniamoci insieme”. E’ un progetto diventato una best practice per l’ inclusione sociale dei ragazzi con disabilità intellettiva relazionale con sindrome di Down. Capofila del progetto finanziato dall’assessorato regionale alla famiglia  l’Associazione Sportiva dilettantistica SporT21 Sicilia che ha operato insieme all’Associazione Italiana Persone Down di Termini Imerese.

Un incontro per la giornata della disabilità

Un incontro per mettere al centro il tema della disabilità e trarre le prime conclusioni del progetto si è tenuto a Villa Magnisi sede dell’Ordine del Medici. Un momento di confronto finalizzato alla sensibilizzazione e all’inclusione delle persone affette dalla sindrome di Down T2.

“Sosteniamoci insieme. Adultità, individualità e dopo di noi” è stato organizzato in occasione della Giornata mondiale della sindrome di Down del prossimo 21 marzo.

L’ordine dei medici

“Stiamo attraversando un momento particolare – ha spiegato Toti Amato, presidente dell’Omceo di Palermo – in cui siamo purtroppo distratti da eventi piuttosto importanti come la guerra in Ucraina e il covid, ma non dobbiamo dimenticare – ed è compito della società civile e degli operatori sanitari – di attenzionare ciò che per adesso non fa rumore ma che in realtà è un problema serio, che è quello della sindrome di down. L’inziativa è interessante perchè deve far vedere come queste persone possono integrarsi nella nostra società. L’integrazione non è compassione, ma un’integrazione attiva che avviene anche facendo svolgere a questi ragazzi qualcosa di importante per la società. Quindi i soggetti affetti dalla sindrome di down aiutano la società e la società dall’altra parte deve occuparsi della loro piena integrazione”.

Il progetto

Il progetto “Sosteniamoci insieme” è stato finanziato dall’assessorato regionale alla Famiglia per sostenere l’inclusione sociale dei ragazzi con disabilità intellettiva relazionale con sindrome di Down. L’obiettivo è sviluppare un approccio consapevole della coltivazione dei prodotti attraverso la conoscenza delle principali tecniche di produzione e di trasformazione ecosostenibili dei grani antichi siciliani e degli ortaggi.

Coinvolti 6 ragazzi della SporT21 Sicilia e 5 ragazzi della AIPD di Termini Imerese.

L’integrazione

“Ci impegniamo per l’integrazione di tutte le persone con disabilità – ha affermato Sergio Silvestre, presidente nazionale Sport21 Italia -. Oggi abbiamo parlato di prospettive, che riguardano la possibilità di queste persone di fare dei percorsi che li possano portare ad una vita indipendente. In giro per l’Italia abbiamo dato vita a tanti progetti. Abbiamo visto che questi ragazzi – se messi nelle condizioni di poter esprimere le loro potenzialità – sono in grado di esprimere delle autonomie. Per noi lo sport deve essere di tutti e noi nelle nostre attività cerchiamo di integrare persone normodotate con quelle con disabilità per far sì che lo sport diventi anche un momento di aggregazione e inclusione. Stiamo lavorando per costituire delle squadre che facciano attività sportiva in maniera integrata”.

La sostenibilità

Un’iniziativa accolta favorevolmente da tutti, con i ragazzi che si sono prodigati, col supporto del birrificio Bruno Ribadi, nel trasformare i cereali in birra: “E’ importante coinvolgere quante più persone possibili alla problematica collegata alla sindrome di down – ha aggiunto Giampiero Gliubizzi, presidente Sport21 Sicilia – questo progetto ha come obiettivo, non solo quello della trasformazione dei progetti cerealicoli in altri prodotti, in questo caso la birra, ma nel suo insieme di far incontrare partner e operatori che hanno particolare attenzione all’inclusione sociale”.

Una birra solidale

“Io mio sogno – dice Giuseppe Biundo del birrificio Bruno Ribadi – è che almeno uno di questi ragazzi o di quelli che formeremo in futuro, possa trovare occupazione in una delle nostre linee produttive. L’idea è quella di una birra solidale che abbia più del gusto di un’ottima birra artigianale. Che abbia anche il sapore della solidarietà e dell’inclusione, che abbia anche da raccontare una bella storia”

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