Sedici indagati in carcere e tre ai domiciliari tra cui il sindaco di Torretta (Pa) Salvatore Gambino (sospeso dalla prefettura) il boss Gaetano Sansone e Rosario Gambino. È questa la decisione del Gip dopo i fermi disposti dalla Dda palermitana nell’ambito dell’operazione “New Connection” contro le cosche che si muovevano tra Sicilia e Usa e tra cui spicca il nome della vecchia famiglia mafiosa degli Inzerillo.
L’operazione ha bloccato il tentativo di rinascita del clan dei cosiddetti “scappati” del mandamento mafioso di Passo di Rigano che negli anni in cui a Palermo prendevano il potere i corleonesi fuggirono dal capoluogo per andare a rifugiarsi negli Usa.
Il sindaco di Torretta ha respinto l’accusa di essere in mano alla mafia e di seguire le indicazioni dei boss nelle scelte amministrative. Si tratta di Salvatore Gambino, primo cittadino di Torretta, paese della provincia di Palermo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. I domiciliari sono stati concessi anche Gaetano Sansone e Rosario Gambino, a causa dell’avanzata età anagrafica.
Regge il quadro accusatorio avanzato dalla Procura anche dopo che molti degli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
In carcere rimangono i due boss Francesco e Tommaso Inzerillo, Giovanni Buscemi, Alessandro Manino, Giuseppe Sansone, Giuseppe Spatola, Santo Cipriano, Francesco Di Filippo, Antonio Di Maggio, Antonino Fanara, Giuseppe Lo Cascio, Antonino Lo Presti e Benedetto Gabriele Militello. Custodia cautelare in carcere anche per Thomas Gambino, e Simone e Calogero Christian Zito.
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