Il tribunale del riesame di Palermo ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare e disposto la scarcerazione del produttore caseario carinese Antonio Vincenzo Lo Piccolo, assistito dall’avvocato Rosa Garofalo. Lo Piccolo è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza cautelare in carcere emessa dal gip di Palermo, Antonella Consiglio, lo scorso 16 aprile.
Nel corso dell’operazione erano scattati undici provvedimenti tra Palermo e Trapani accusati a vario titolo di associazione mafiosa, riciclaggio, autoriciclaggio, intestazione fittizia, impiego di beni o valori di provenienza illecita e turbativa d’asta.
Lo Piccolo è accusato di riciclaggio, intestazione fittizia e tentato impiego di beni o utilità di provenienza illecita, tutti aggravati dall’aver agevolato l’associazione mafiosa cosa nostra. Contro l’ordinanza il produttore caseario ha presentato ricorso affermando l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, l’assenza delle esigenze cautelari, nonché la manifesta sproporzione della misura applicata rispetto ai fatti contestati e il suo trascurabile coinvolgimento. Il tribunale del riesame ha annullato anche le ordinanze di custodia cautelare aveva portato agli arresti di Salvatore e Andrea Angelo, padre e figlio, di Salemi, nell’ambito della stessa indagine.
Undici (sei in carcere e cinque ai domiciliari) erano stati gli arresti ordinati dal gip di Palermo per presunti mafiosi e imprenditori sull’asse Palermo-Salemi. Salvatore Angelo era stato posto ai domiciliari, mentre il figlio Andrea era stato rinchiuso in carcere. Adesso, il Riesame di Palermo ha accolto l’istanza di libertà avanzata dall’avvocato Giuseppe Ferro di Gibellina.
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