“Noi vogliamo che le opere si facciano, ma è evidente che dal 2000 a oggi si è fatto ricorso ai commissariamenti sull’acqua e sui rifiuti che sono stati funzionali a un sistema affaristico e mafioso che rievoca i tempi di Ciancimino”.

Spara ad alzo zero contro la Regione e contro l’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto che appena due giorni fa aveva critica l’assenza del Comune di Palermo ai tavoli con commissario per la depurazione, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

E’ una risposta a distanza non solo fisica ma anche di tempo ma per dare la quale il sindaco di Palermo fa capire di aver atteso documenti precisi. L’attacco del Presidente dell’Anci oltre che sindaco dio palermo riguarda le opere di fognatura e depurazione del capoluogo siciliano e riaccende lo scontro fra Palazzo delle Aquile e Palazzo d’Orleans in realtà mai sopito.

Il sindaco sceglie lo strumento della conferenza stampa e punta il dito contro i ritardi della Regione nel finanziare 13 opere, dieci delle quali sono state commissariate dal Governo nazionale alla fine del 2015.

Si tratta di interventi per 105 milioni di euro, di cui 58 milioni già cantierabili: “Nel 1999 (sindaco allora era sempre lui, Leoluca Orlando ndr)  il Comune è stato espropriato delle opere assegnate ad Aps per poi riceverle nuovamente in affidamento. Ho denunciato tutto alla commissione sulle ecomafie, all’Anac e al ministro Galletti e ancora attendo risposta”.

Lo scorso 29 marzo era stata l’assessore Contrafatto, dalle pagine del nostro giornale telematico, a lanciare l’attacco proprio al Comune sostenendo che è l’amministrazione di Palazzo delle Aquile a disertare riunioni e incontri dedicati al finanziamento delle opere (leggi qui).

La vicenda è complessa. A seguito di numerosi cambiamenti nella normativa nazionale e regionale queste opere sono rimaste ferme per 15 anni, contribuendo anche all’infrazione comunitaria, finchè nel 2013 sono tornate in capo al Comune che ne ha curato l’iter: nove sono gia’ pronte e in attesa del decreto di finanziamento, mentre le altre quattro sono ancora in via di definizione.

Si tratta in particolare del potenziamento di Acqua dei Corsari (26,5 milioni), delle fogne del quartiere Marinella (1,8 milioni), delle fogne nelle vie Ripellino e Carmine (1,2 milioni), delle fogne del quartiere Sferracavallo (4,8 milioni), delle fogne nelle vie Agnetta e Etna (1,1 milioni), delle fogne di via Castellana (10,2 milioni), dell’eliminazione degli scarichi fognari nel canale Boccadifalco (9 milioni), del collettore a sistema misto di via Palmerino e Ponticello (1,4 milioni). Risultano ancora in fase di progettazione il collettore sud orientale (33 milioni), l’eliminazione dello scarico fognario di via Decollati nel fiume Oreto (1,8 milioni), la fognatura di via Cruillas (7 milioni) e la riconversione del depuratore di Fondo Verde in impianto di pretrattamento dei reflui (5,5 milioni).

Interventi cruciali per consentire di uscire dalle procedure di infrazioni Ue, tanto che Roma l’anno scorso ha deciso di commissariare tutti quelli bloccati in giro per l’Italia fra cui 10 proprio a Palermo. Il governo Renzi ha nominato commissario proprio l’assessore renziana della regione Vania Contrafatto, cosa che non è andata giù al sindaco.

“A noi chi faccia il commissario non interessa – dice Orlando – ma è singolare che venga nominato il soggetto che ritardando il finanziamento ha impedito all’ente di realizzare le opere – ha attaccato il sindaco – però poniamo il problema di un Csm che autorizza i magistrati a entrare e uscire dalla politica come se salissero e scendessero dal tram”.

L’assessore Contrafatto, nominata commissario, si è insediata ufficialmente il 17 marzo scorso e ha convocato una riunione per il 24 che però il comune di Palermo ha disertato, come lo stesso commissario ha dichiarato qualche giorno fa entrando in polemica con Orlando.

Il prossimo incontro è previsto per l’8 aprile, fra sei giorni. ma a dar manforte al sindaco è arrivato anche il suo vice Emilio Arcuri: “Abbiamo stipulato mutui per 2,5 milioni e stanziato 500 mila euro in bilancio per il co-finanziamento delle opere e più volte sollecitato i decreti di finanziamento con varie note e il 7 marzo abbiamo incontrato la Contrafatto e consegnato una nota del febbraio 2016 in cui diciamo qual è lo stato dell’arte dei progetti. Non abbiamo disertato nulla”.

Immediata e altrettanto dura la contro replica dell’assessore Contrafatto. (leggila qui). Mentre la politica litiga, le opere restano lì ad aspettare e i soldi rischiano sempre di più di andare in fumo.

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