“La prospettiva che il Comune di Palermo interrompa i pagamenti verso i creditori e, una volta ripresi, li onori solo in percentuale, si può definire soltanto come una follia. O è l’applicazione folle di una legge giusta o l’applicazione giusta di una legge folle. Perché il risultato pratico del blocco totale e indiscriminato di ogni pagamento non può che essere, oltre che ovviamente un attacco violentissimo e senza precedenti al tessuto economico e sociale della città, quello di un ulteriore gravissimo danno per le casse comunali, oltre che per la credibilità del Comune come ente con il quale fare affari in futuro”. Lo ha dichiarato Mariangela Di Gangi, candidata alla carica di Sindaco con il movimento Facciamo Palermo.

Le domande poste alla Giunta Orlando

“Alcune domande – prosegue Di Gangi – sono inevitabili e devono avere urgentemente una risposta dagli uffici comunali o dal Governo nazionale. Perché il blocco si applica a tutti i pagamenti, compresi quelli attualmente non soggetti a contenzioso, rischiando di far aumentare le controversie legali e il loro valore economico, invece di farli diminuire come sarebbe logico ed è necessario?

Perché il blocco si applica anche a coloro che hanno partecipato a gare “al massimo ribasso” e ora si vedranno proporre pagamenti ridotti che porteranno sostanzialmente alla perdita di ingenti somme per imprenditori commerciali ed economici?

Perché il blocco si applica anche ai pagamenti relativi ai progetti nazionali/comunitari (un esempio fra tanti è il PON Metro) che hanno una copertura al 100% con fondi extracomunali? In questo modo, si creerà un doppio danno all’amministrazione perché oltre al contenzioso ci sarà anche la mancata rendicontazione della spesa all’UE o allo Stato.

Infine, perché il blocco si applica anche per quei pagamenti per i quali è avvenuta la cessione del credito a terzi (per esempio nel caso delle banche che hanno anticipato alle cooperative le spese per gli interventi sociali a fronte di fatture già emesse ma non ancora pagate dal Comune)?”

“Scelta omicida di Roma o scelta autolesionista dell’Amministrazione”

“Ancora una volta – aggiunge – solo nuovo contenzioso e nuove grane legali per il Comune. Insomma, c’è solo da capire se siamo di fronte ad una volontà di uccidere definitivamente l’amministrazione comunale da parte di chi a Roma ha pensato questa legge oppure se siamo di fronte ad una volontà autolesionista da parte del Comune, con una legge che viene applicata in modo sbagliato”.

“Intanto pagano operatori economici”

La cosa certa è che a fare le spese di questa confusione sono gli operatori economici della città, che si sentono di dire che saranno pagati “forse” e “in parte” anche dopo aver prodotto servizi e beni per la città e dopo aver anticipato migliaia o milioni di euro. Mi auguro che il Sindaco, nell’annunciato tavolo di trattativa con il Governo nazionale sui contributi previsti per le città in pre-dissesto, metta sul tavolo anche questa problematica e che si trovi una soluzione”.

 

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