Un primo momento di confronto e discussione, questa mattina a Palazzo d’Orléans, tra il governo della Regione Siciliana e le associazioni degli enti e dei lavoratori della Formazione professionale.

L’incontro, alla presenza del presidente della Regione Renato Schifani e dell’assessore alla Formazione professionale Mimmo Turano, è servito per affrontare i problemi segnalati dagli operatori del comparto, ma anche per prospettare le tappe di un percorso che dovrà portare alla riforma dell’intero settore. “Faremo il massimo per sbloccare questa situazione di crisi che sta vivendo il settore della formazione”, ha detto il presidente della Regione Renato Schifani.

Le soluzioni del governo

Tra le soluzioni proposte dal governo, lo sblocco dei pagamenti delle spettanze agli enti, entro la seconda decade di giugno dopo il riaccertamento di bilancio, per consentire l’erogazione degli stipendi ai lavoratori. Saranno inoltre potenziati gli organici degli uffici del dipartimento della Formazione per velocizzare i tempi della rendicontazione. Tra gli impegni assunti dal governo anche lo scorrimento delle graduatorie dell’Avviso 8 per l’utilizzo dei relativi fondi.

Il governo guardando oltre il momento di crisi, punta a un’organica riforma del settore: per questo intende istituire un tavolo interassessoriale e interdipartimentale per avviare un percorso che coinvolga enti e sindacati. In questo senso, l’obiettivo fondamentale è quello di strutturare una formazione professionale tarata sulle reali esigenze del mercato del lavoro per consentire effettivi sbocchi occupazionali per gli allievi.

Le parole di Schifani

“Serve una riforma – ha aggiunto il governatore – che contempli le esigenze del mondo del lavoro. Abbiamo l’esigenza di formare giovani con professionalità spendibili: le future figure devono essere adeguate alle richieste del tessuto produttivo siciliano. La formazione dei giovani non deve essere un ammortizzatore sociale, attraverso l’indennità prevista, e non deve essere stipendificio”.

Le polemiche

La questione sul tavolo è certamente legata alla formazione e a quei corsi per i disoccupati che ancora tardano a partire. La Regione Siciliana ha in dote 100 milioni di euro del Pnrr a valere del famoso Programma Gol. Si tratta di corsi per rilanciare l’occupazione in favore quindi di disoccupati e precari delle pubbliche amministrazioni. Ancora non è partita ancora alcuna attività. E stessa cosa dicasi per la mancata spesa di ben 1,5 miliardi di euro stanziati nella nuova programmazione Fse 2021-2027. Insomma, un intero settore della formazione totalmente in stallo.

Le tensioni che si alimentano

Intanto ad alimentare le tensioni i sindacati e le associazioni datoriali. Cgil, Cisl e Uil prima hanno denunciato il ritardo di pagamento di ben 8 mesi dei dipendenti degli enti. Poi le associazioni Formare, Cenfop, Federterziario, Anfop, Asef e Forma Sicilia. Le loro preoccupazioni nascono dalle recenti dichiarazioni di Schifani inerenti la necessità di un check-up alla giunta. Il governatore ha detto che dopo le elezioni si andrà a verificare “l’opportunità di continuare il percorso con l’assessore all’Istruzione e formazione”. Significherebbe in questo modo ripartire da zero, con possibili ulteriori ritardi.

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