come verranno ripartiti i fondi

Bonus Covid19 per il personale sanitario, raggiunto accordo da quasi 36 milioni tra sindacati e Regione

Raggiunto e sottoscritto l’accordo tra organizzazioni sindacali e Regione per la distribuzione dei bonus al personale del Sistema sanitario regionale impegnato nell’emergenza Covid-19.

I lavoratori, impegnati quotidianamente in prima linea nel contrasto alla pandemia, riceveranno le indennità in busta paga nei prossimi mesi.

Il valore del protocollo siglato dalle organizzazioni sindacali rappresentative e dall’assessore regionale alla
Salute, Ruggero Razza, ammonta a quasi 36 milioni di euro.

Leggi anche

Un euro in più a turno agli infermieri Covid dell’ospedale di Modica, scatta l’interrogazione

“Un’intesa necessaria, questa sulle indennità Covid – dicono i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Sicilia Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango – per premiare l’impegno straordinario degli operatori e delle operatrici del sistema sanitario regionale che hanno lavorato con abnegazione, responsabilità e spirito di
servizio e si sono sacrificati con turni massacranti, a volte lavorando anche senza adeguati dispositivi di
protezione individuale, al solo scopo di tutelare la salute pubblica“.

I fondi destinati ai bonus Covid per la Sicilia sono stati stanziati dal governo nazionale con il decreto “Cura Italia” e con il decreto “Rilancio” per il 2020 e verranno utilizzati in via proporzionale alla durata dell’emergenza sanitaria, il cui termine è fissato al momento al 31 luglio 2020.

Leggi anche

Seus 118, il futuro dell’emergenza urgenza in Sicilia, la verità dell’assessore Razza (VIDEO)

Nello specifico, il protocollo siciliano individua tre fasce di intensità per la distribuzione dei bonus Covid:
– Fascia A ad “alta intensità”: fino a 45 euro per turno e fino a 1.000 euro per condizioni di lavoro.
Riguarda il personale afferente a Pronto Soccorso, Malattie Infettive, Pneumologia, Reparti Covid di varie
specialità, ai Laboratori di analisi, Microbiologia e Radiologia, U.S.C.A. e Dipartimento di Igiene e Prevenzione;
– Fascia B di “media intensità”: fino a 35 euro per turno e fino a 600 euro per condizioni di lavoro al
personale afferente a Reparti non Covid di varie specialità, in servizi non impegnati in attività Covid (Anatomia
Patologica, Medicina Nucleare, Banca del Sangue, ecc., Igiene), area della dirigenza sanitaria non ricompresa
nella fascia A e attività formative connesse al Covid;
– Fascia C di “bassa intensità”: fino a 15 euro per turno e fino a 200 euro per condizioni di lavoro al
restante personale dirigenziale e di comparto non direttamente riconducibile alle fasce A e B.

“Abbiamo fatto presente all’assessore – proseguono i sindacalisti – che ci sono ancora alcune questioni da
risolvere e con il massimo impegno. Per prima cosa, bisognerà lavorare per prevedere analoghe misure per i
lavoratori degli ospedali accreditati, come previsto dallo stesso protocollo, e della sanità privata.
Contemporaneamente occorre dare attuazione alla norma della Finanziaria regionale che riguarda il personale
di Seus 118″.

“Infine – concludono Agliozzo, Montera e Tango – sarà nostro interesse mantenere attivo il comitato regionale
per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori per continuare a monitorare la situazione e garantire che siano
sempre rispettate le condizioni di sicurezza sul lavoro. Non è ancora il momento di abbassare la guardia”.

Leggi l'articolo completo