Dal primo di ottobre al 31 dicembre è possibile risparmiare facendo la spesa al supermercato ma anche molte farmacie e parafarmacie hanno aderito all’iniziativa.

E’ una delle misure che il Governo ha messo in atto per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione che sta colpendo tutti gli italiani e che pesa maggiormente sulle aree del Paese meno floride economicamente come la Sicilia.

Stavolta non un bonus dunque, ma uno sconto dal 2 al 10% su alcuni prodotti come pane, latte, pasta, uova, zucchero, riso, sale, cereali e farina.

Pareri controversi espressi dai consumatori siciliani, che pensano che intanto i prodotti inseriti nel cosiddetto “paniere” siano pochi e al di sotto delle aspettative.

Inoltre la maggior parte degli esercizi che hanno aderito ha bloccato il listino di alcuni prodotti di largo consumo che, conseguentemente, non subiranno variazioni di prezzo fino a fine anno anche sembrerebbe in presenza di condizioni di mercato che ne favorirebbero la discesa.

E questo appare come un paradosso. Qualcuno vede il bicchiere mezzo pieno e apprezza comunque l’iniziativa in un momento in cui l’inflazione sta veramente mettendo in ginocchio molte famiglie.

Ma il vero problema è che in moltissimi supermercati non c’è traccia dei prodotti oggetto dello sconto e nessuno è in grado di spiegare perché. “Partiremo a breve”, “mancano i cartellini ufficiali” sono le risposte più diffuse, laconica ed imprecisa che riguarda un provvedimento che rischia, almeno a Palermo ed in Sicilia, di trasformarsi in un grande bluff e la Sicilia, ancora una volta rischia di distinguersi in negativo.

La verità è che ben altre sono le misure che servirebbero per contrastare l’aumento, spesso ingiustificato, di tariffe e prezzi dei beni di consumo, che sta mettendo in ginocchio soprattutto i cittadini delle regioni meno sviluppate economicamente appartenenti alle fasce più deboli.

L’elenco completo sul sito del Ministero delle imprese e del made in Italy
https://www.mimit.gov.it/it/anti-inflazione/elenco-aderenti

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