Il sindaco di Borgetto Luigi Garofalo ha formalmente ritirato le dimissioni che aveva presentato lo scorso 17 febbraio per via delle pesante crisi politica. Due i motivi che lo hanno indotto a fare marcia indietro: le consultazioni con le forze politiche e le pressioni dell’Ati idrico a consegnare le reti del pese, tutt’oggi gestito in house. Per il primo cittadino ci sarebbero le necessarie garanzie politiche per andare avanti e urge mettersi in moto per evitare di consegnare le reti.

Le consultazioni

Cosa si siano dette le forze politiche nella stanza del sindaco durante queste consultazioni è difficile da dirsi. Ufficialmente Garofalo parla di apertura e disponibilità rispetto agli 8 punti che ha proposto da portare avanti come patto per gli ultimi due anni di legislatura: nessuna cessione delle reti idriche, la riorganizzazione del personale dipendente, il piano di manutenzione straordinaria su viabilità e servizi, la stabilizzazione dei precari, la realizzazione dei loculi cimiteriali, la manutenzione straordinaria del municipio, il bando per l’assegnazione dei beni confiscati e il rilancio delle tradizioni popolari in cui rientra l’organizzazione per il centenario dell’incoronazione della Madonna del Romitello.

“Andiamo avanti”

“Ho avuto una disponibilità da parte di alcune forze politiche – ha commentato il sindaco di Borgetto -. Andiamo avanti in modo da permettere di risolvere alcune questioni spinose, prima fra tutte quella di evitare la consegna delle reti idriche all’Ati. Il servizio, seppur con le sue criticità, è stato gestito dal Comune in modo ottimale e si deve continuare così”.

Le posizioni

Ad essere rientrati i due consiglieri Maurizio Zerillo e Giovanni Balsamo, che sono stati i primi folgorati sula via di Damasco. Posizione diversa invece da parte del Pd che annuncia di non voler far parte della giunta di governo, quindi nessun appoggio incondizionato. L’unico appoggio sarà dato agli 8 punti che sono ritenuti qualificanti. In questo modo il primo cittadino e riconquista 7 consiglieri su 12 e torna ad avere una maggioranza. Netta chiusura invece dall’indipendente Vittoria Albano e dai 4 consiglieri del Movimento 5 Stelle.

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