La cassazione annulla la sentenza di appello e una delle maestre della scuola materna di Borgetto, nel Palermitano, finita nel ciclone di un’inchiesta per maltrattamenti ai piccoli alunni, viene assolta dall’accusa di aver abusato della sua posizione utilizzando metodi non educativi nei confronti dei suoi piccoli alunni. Si tratta di Maria Concetta Vitale che in corte d’appello di Palermo lo scorso anno aveva avuto inflitti 2 mesi per “abuso di mezzi di correzione”. Già in secondo grado la pena nei confronti di questa maestra era stata notevolmente ridotta, dal momento che in primo grado le erano stati inflitti 2 anni. La suprema corte ha emesso il pronunciamento e la maestra Vitale, difesa dagli avvocati Daniele Francesco Lelli e Antonio Maltese, è stata definitivamente assolta da ogni accusa.
Cinque maestre coinvolte
In questa vicenda furono invischiate in totale 5 maestre, tutte difese dall’avvocato Maltese. Due di loro, Giuseppina De Luca e Daniela Di Gregorio, dopo aver avuto la condanna in appello a due anni, hanno deciso di non ricorrere in cassazione. Quindi per loro la pena è divenuta definitiva in quanto riconosciute colpevoli di maltrattamenti in concorso di colpa per omissione. Invece per le altre due, Rosa Lupo e Maria Caruso, era già arrivata in appello l’assoluzione “per non aver commesso il fatto”.
La vicenda
La vicenda processuale scaturisce dalle vessazioni fisiche e psicologiche nei confronti dei piccoli alunni della scuola materna di Borgetto. L’operazione dei carabinieri risale al 2019. Le indagini all’epoca partirono dalle denunce dei genitori di alcuni bambini che avevano segnalato che i figli presentavano segni di percosse sul corpo. Nella scuola di contrada San Carlo, all’ingresso del paese provenendo da Partinico, vennero piazzate delle videocamere che ripresero effettivamente queste violenze. I bambini venivano colpiti con calci, schiaffi, trascinati con la forza e costretti a stare seduti. Considerando gli esiti dei tre gradi di giudizio il quadro delle accuse si è notevolmente ristretto.
Commenta con Facebook