A distanza di oltre un ventennio dalla prima edizione è stata allestita nuovamente “Borgo Nuovo si racconta” la mostra dell’artista Pietro Magoga il cui scopo era ed è quello di raccontare un quartiere poco noto e, al tempo stesso, riqualificarlo attraverso la cultura. Una mostra di immagini realizzate con matita a carboncino, tenuta presso l’Istituto Padre Annibale Maria di Francia, luogo rappresentativo della zona.

La mostra, “Borgo Nuovo si racconta”

Attraverso le immagini, l’artista vuole rappresentare in maniera netta e cruda le diverse realtà del quartiere raffigurando “personaggi” unici che popolavano e che in parte popolano tutt’ora il rione. Fotografie che affascinano i visitatori che hanno la possibilità di immergersi in una realtà periferica di uno dei quartieri più caratteristici della città di Palermo.

Una occasione anche per fare memoria

Una occasione anche per ricordare un uomo figlio di questa città: l’avvocato Enzo Fragalà, barbaramente assassinato mentre usciva dal suo studio professionale nei pressi del Palazzo di giustizia della città a febbraio del 2010.

Anche per questo rilevante la partecipazione di Marzia Fragalà, figlia del noto avvocato penalista a cui l’artista ha voluto donare un omaggio raffigurandolo durante una delle sue tante passeggiate a cavallo. Quello che la donna ha definito un ‘ricordo felice’: “Ringrazio per questo regalo che rappresenta un ricordo felice di mio padre che amava andare a cavallo. Lui amava tantissimo Palermo e mai avrebbe rinunciato a questa terra”.

Nonostante siano trascorsi 23 anni dalla prima edizione, sembra che la partecipazione di istituzioni e concittadini sia ancora molto sentita; Il fascino del quartiere ritratto da Magoga continua a catturare l’autenticità e la bellezza del quartiere Borgo Nuovo.

Le presenze

L’evento ha visto anche la partecipazione di diverse figure istituzionali come il deputato questore dell’Ars, Vincenzo Figuccia e l’Assessore al turismo del Comune di Palermo, Sabrina Figuccia.

“Guardare queste immagini – ha detto Vincenzo Figuccia – dopo 23 anni è stato davvero emozionante. Sono felice di vedere che , nonostante il tempo trascorso o forse anche grazie a questo, il quartiere ha acquistato un senso di appartenenza; un quartiere che ad oggi è conosciuto anche dai non residenti”.

Entusiasta di ospitare le opere dell’artista anche il dirigente scolastico Adriana Cusimano “Siamo lieti di riproporre questa mostra tanto rappresentativa per la nostra Comunità che raffigura la vita quotidiana fatta di mestieri e cultura popolare”.