Aggressione in strada a Palermo nella zona dell’isola pedonale di via Maqueda. Due giovani sono stati aggrediti da un gruppo di giovanissimi che si muovono in gruppo a bordo di scooter elettrici.
Di notte sono i padroni incontrastati della zona attorno alla stazione centrale e in quel tratto della, si fa per dire, zona pedonale di via Maqueda senza controlli e presidi come da anni denunciano i residenti che si sono costituiti in comitato.
Una delle due vittime attorno alle due di notte ha semplicemente rimproverato un ragazzo che transitava con lo scooter elettrico sul marciapiede.
E’ bastato questo per essere accerchiata dal branco e picchiati in via Fiume. I due ragazzi di 25 anni che si erano spostati da piazza Sant’Anna dove avevano trascorso la serata per prendere l’auto parcheggiata in via Perez sono stati soccorsi dai sanitari del 118 e trasportati all’ospedale Civico.
Hanno presentato denuncia. Adesso gli agenti di polizia dello Stato attraverso le telecamere cercheranno di risalire al branco di età compresa fra 16 e 21 anni che ha come passatempo provocare, picchiare e rapinare chi attraversa quelle strade spesso buie, isolate e senza controlli.
Cisl, servono azioni forti contro violenza giovanile a Palermo
“Non è più accettabile che la nostra città sia teatro di episodi di una violenza inaudita, e che a compiere questi feroci atti siano proprio i più giovani. E’ ora di alzare la testa tutti insieme e fare rete con le forze dell’ordine, con le scuole, il mondo del sociale e del volontariato, i sindacati e le istituzioni, perché davanti a questo disagio sociale, lavorare insieme per diffondere principi di legalità e di rispetto verso il prossimo, può essere la sola e unica risposta”. Lo dice la segretaria generale Cisl Palermo Trapani Federica Badami, commentando l’aggressione nei confronti di due 25enni nella zona pedonale di via Maqueda.
“La logica del branco prevale in modo allarmante. Questi gruppi di giovanissimi presidiano il centro storico, le zone della movida affermando con violenza il loro predominio – aggiunge – Servono maggiori controlli, serve la presenza dello Stato. E’ ora di dire basta di riprenderci la città e il diritto di viverla senza alcun timore. E’ forse il caso di pensare all’istituzione in Prefettura di una cabina di regia, un osservatorio specifico sulla violenza giovanile, perché servono azioni forti e coordinate e qualificate. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.
Sicurezza: Uil polizia, governo non accoglie nostre richieste
“Non vi è alcuna diminuzione dell’attenzione da parte della Polizia di Stato sul controllo del territorio finalizzato alla repressione dello spaccio di droga e alle aggressioni in strada. Continuano i presidi, come quello della Vucciria, e gli interventi interforze o congiunti di diversi commissariati”. Lo ha detto Claudio Tripoli, segretario provinciale Uil Polizia Palermo, dopo che nei giorni scorsi era stata diffusa la notizia di un allentamento dei controlli presso la Vucciria a causa dei gravi fatti di Monreale, fino alle richieste di manforte con l’intervento dell’esercito.
Per la Uil Polizia Palermo, i tragici fatti di Monreale e le aggressioni come quella avvenuta in via Roma nell’ultimo fine settimana in danno di due giovani, sono dovuti da un lato ai gravi fenomeni di malessere sociale e dall’altro non può non considerarsi l’ormai cronica mancanza di organico degli operatori di polizia. “Il governo nazionale – ha aggiunto Tripoli – non ha finora accolto le nostre richieste relative all’ormai inderogabile aumento del personale che vada ben oltre il semplice rimpiazzo dei pensionamenti, ma non si è fatto sentire neanche in merito all’esigenza di aggiornare gli stipendi iniziando, magari, dal versamento degli arretrati dovuti, in ritardo ormai da mesi.
La Uil Polizia Palermo ricorda come la presenza in strada, soprattutto nei luoghi della movida, continua grazie allo spirito di servizio di poliziotte e poliziotti che negli ultimi mesi, nel solo quartiere di Ballarò, hanno portato al sequestro di 20 chili di cocaina purissima, pari ad un valore di mercato prossimo ai quattro milioni di euro, più 10 chili di eroina, cinquemila pillole di anfetamina e numerosi ovuli e dosi già confezionate. Numerosi sono stati gli interventi sia di assistenza alle persone che avevano subito reati, che di cattura di taluni personaggi i quali, come successo proprio nel centro storico, pur di sfuggire alla Polizia, non hanno esitato di andarsi a rifugiare in luoghi insoliti, come ad esempio le chiese in orario di svolgimento delle funzioni.
“Non siamo per principio contrari all’intervento dell’esercito – ha concluso Tripoli – ma così ripreso, pur nei termini di comprensibile allarme dei cittadini, sembra quasi un non rimedio, ossia evitare di parlare dei gravi problemi che tutt’oggi, per inottemperanze di chi governa, riducono l’operatività che per noi, invece, rimane prioritaria in difesa del cittadino e della legalità”.
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