Dal turismo alla sanità. Mentre ancora continua lo stillicidio di notizie sull’inchiesta che ipotizza un vero e proprio sistema di controllo sui fondi per il turismo e gli eventi in Sicilia, gestito da donne e uomini di Fratelli d’Italia, all’improvviso si apre un altro fronte che riguarda la sanità e si apre parallelamente sia sul fronte giudiziario che su quello politico territoriale.

Il fronte sanitario/giudiziario

Ad aprire il capitolo sanità sul fronte giudiziario è l’iscrizione nel registro degli indagati del deputato di Forza Italia Gaspare Vitrano insieme all’ex direttore sanitario Gaetano Buccheri per le pressioni sulla dirigente medico Desiree Farinella invitata a mettersi in ferie dopo una lettera di una mamma a Repubblica. Lui, Vitrano, oggi racconta in una intervista proprio a Repubblica che non ci fu nessun “agguato” alla dottoressa Farinella ma che si trovava a passare quando Buccheri convocò il medico e che l’invito alla dottoressa a mettersi in ferie per due settimane era un modo per “difenderla” spegnere il clamore e aspettare i risultati dell’inchiesta interna richiesta dal Presidente Schifani e dall’assessore Volo. Ma lei, la Farinella, registrava tutto e ora l’indagine punta ad una accusa di “violenza privata”.

Una inchiesta per un reato “secondario” la definisce qualcuno. Fatti gravissimi per altri. fatto sta che anche l’inchiesta su quello che ormai sembra destinato a diventare il “sistema Galvagno” è partita in sordina, con accuse di piccoli e risibili utilità, ma continua a montare giorno per giorno.

Il fronte politico intorno alla rete ospedaliera

C’è, poi, il fronte politico con un malcontento che monta intorno alla bozza di revisione della rete ospedaliera in Sicilia. 367 posti letto in mano in generale, lo spostamento di una quota significativa dal pubblico al privato (che nella bozza vanta una percentuale di posti nel sistema che supera un quarto del dato generale) ma soprattutto una nuova disfida dei campanili.

Il catanese è di nuovo al centro con tagli ai posti letto a Bronte, Caltagirone, Giarre e Militello Val di Catania per portare 35 posti lette in più (da 28 a 63) all’ospedale di Paternò che, caso vuole, è il territorio del Presidente del senato Ignazio La Russa ma anche del suo pupillo Gaetano Galvagno.

La disfida nel catanese

Se L’Asp di Catania, a cui tutti questi ospedali fanno capo, precisa che Caltagirone non perderà posti letto per acuti, qui la disfida diventa, però, di natura politica anche perché gli autonomisti di Raffaele Lombardo, invece non ci stanno. già da tempo gli uomini MpA lamentano di essere stati esclusi dalle scelte per i vertici della sanità catanese e non soltanto.

“Accogliamo con favore la precisazione dell’Asp di Catania sul mantenimento del numero complessivo di posti letto per acuti all’Ospedale di Caltagirone e il ripristino del modulo di recupero e riabilitazione funzionale nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera nella provincia di Catania. In questo senso sarebbe plausibile pensare anche ad un arricchimento dell’offerta sanitaria: un esempio concreto potrebbe essere l’istituzione, a Caltagirone, di un’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia, una scelta supportata dai dati statistici e dai numeri degli ultimi anni, che evidenziano la necessità di potenziare questa branca specialistica” rilancia il deputato regionale di Grande Sicilia Giuseppe Lombardo.

Niente radioterapia nell’ennese, la disfida fra Trapani e Marsala

Nell’Ennese la polemiche si incentra sulla mancanza, nella bozza di piano, della radioterapia. Non una cosa da poco visto che questa assenza costringerebbe gli ennesi a veri e propri viaggi della speranza fra strade non sempre agevoli (per usare un eufemismo). Nel trapanese è polemica su 17 (o forse 18, ancora non è chiaro) posti letto in meno per acuti a Trapani che però guadagna altrettanti posti di semi intensiva; a Castelvetrano scompare l’urologia oncologica e si perdono, in totale 12 posti letto, a Pantelleria chiude l’Ostetricia ma Marsala è l’unica a guadagnare 12 posti letto nel saldo attivo generale (i 18 in più a Trapani sono compensati da altro taglio lineare). A Caltanissetta la polemica riguarda la distribuzione dei posti letto a Mussomeli.

Guardala come vuoi la coperta è corta. La diminuzione dei posti letto è una conseguenza della diminuzione della popolazione e della proporzione fra posti letto e popolazione assistita stabilita sempre dal DM 70 che nel periodo Covid19 tutti volevano abolire ma che continua a snocciolare i suoi effetti (è stato modificato, integrato da altri provvedimenti, ma la natura è sempre la stessa)