E’ arrivato in elisoccorso al Policlinico in codice rosso dall’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento in condizioni disperate: stenosi preocclusiva dell’arteria carotidea sinistra (superiore al 90%), con elevati rischi sull’ossigenazione del cervello e conseguente ischemia cerebrale. Il paziente – G. R., licatese di 68 anni – è stato sottoposto ad un complesso intervento chirurgico, perfettamente riuscito, e dopo dodici giorni di degenza ha potuto fare ritorno a casa.
A compiere un intervento molto complesso l’equipe di Guido Bajardi, professore ordinario dell’Università di Palermo e primario del reparto di Chirurgia vascolare del Policlinico Paolo Giaccone.
Prima dell’intervento chirurgico i medici hanno stabilizzato i valori pressori del paziente, affetto da una severa forma di ipertensione arteriosa sisto-distolica e colpito tre settimane prima da una grave dissezione dell’aorta toraco-addominale. Per prima cosa si è proceduto con un intervento di tromboendoarteriectomia sulla carotide sinistra, rimuovendo chirurgicamente la stenosi ostruttiva ed allargando l’arteria mediante applicazione di una patch in materiale sintetico.
Durante il decorso postoperatorio però il paziente ha accusato un improvviso aggravamento delle proprie condizioni di salute, che sicuramente ne avrebbe potuto determinare la morte nel giro di poche ore. Immediato è stato il trasferimento del paziente presso la sala operatoria angiografica, dopo l’intervento dell’equipe anestesiologica guidata da Cesira Palmeri.
Successivamente l’equipe della Chirurgia vascolare insieme agli anestesisti e tutto il personale tecnico ha eseguito in urgenza un delicato intervento chirurgico con approccio endovascolare per limitare l’invasività di una procedura convenzionale gravata da elevati rischi di mortalità e complicanze. Il paziente è rimasto 8 ore in sala operatoria. Nessuna delle temute complicanze si è concretizzata: né danni ischemici in fase operatoria, né compromissione delle funzioni renali o conseguenze sulla funzionalità motoria degli arti inferiori e superiori (tetraplegia). Si tratta di fattori di rischio che erano stati rappresentati al paziente ed ai suoi familiari prima dell’ingresso in sala operatoria.
Una vicenda a lieto fine, che dimostra l’eccellenza della nostra sanità. Anche a Palermo esistono reparti, unità operative e professionalità di assoluto livello nazionale. Come l’equipe della Chirurgia vascolare del Policlinico che, sotto la guida esperta del professor Guido Bajardi, ha “cresciuto in casa” giovani medici dal promettente futuro: Felice Pecoraro, Ettore Di Noto, Domenico Mirabella, Pietro Orlando Conti, Nicola Lo Biundo, Arduino Farina e Francesca Ferlito. “Sono loro il futuro dell’Unità operativa complessa”, ha dichiarato il professor Bajardi.
Da sinistra: Nicola Lo Biundo, Arduino Farina, Felice Pecoraro, Guido Bajardi, Francesca Ferlito, Ettore Dinoto, Domenico Mirabella.
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