Oltre all’uscente Rosario Crocetta che ha già annunciato la ricandidatura, all’esponente dei 5Stelle (verosimilmente Giancarlo Cancelleri), a quello che verrà fuori dalla primarie del centrodestra e – in caso di strappo con l’attuale governatore – anche un rappresentante del centrosinistra,  c’è un altro candidato per la presidenza della Regione.

Si tratta di Franco Busalacchi leader dei Nuovi vespri che ha annunciato a Palermo la propria candidatura nel corso di una conferenza stampa cui ha preso parte anche il filosofo Diego Fusaro.

“Liberiamo la Sicilia” è lo slogan scelto per la campagna elettorale. La candidatura è stata presentata nel corso di una conferenza stampa cui ha preso parte anche il filosofo Diego Fusaro.

Per Busalacchi, ex dirigente regionale, bisogna ripartire dalla Statuto e per questo il leader dei Nuovi Vespri si fa promotore di una svolta autonomista e federale.

“In Sicilia i giovani elettori sono più di 700 mila e il problema fondamentale è la disoccupazione giovanile – dice Busalacchi – che va contrastata con l’introduzione del reddito di cittadinanza da finanziare con i vitalizi dei deputati. Stiamo lanciando una idea, vogliamo creare un movimento di opinione perché il luogo di aggregazione del nostro movimento devono essere le urne”.

Poi Busalacchi, a chi gli ha chiesto cosa pensa sui 5stelle ha aggiunto: “Ho grande stima dei 5stelle, sono giovani, ma non bastano le dichiarazioni, se osserviamo le vicende romane ci accorgiamo che nei 5 stelle c’è una carenza di classi dirigenti”.

Nel programma presentato da Busalacchi c’è, in rimo luogo, un principio che dice di aver ereditato da Piersanti Mattarella del quale è stato segretario di Giunta:

“Il presidente Piersanti Mattarella – ha ricordato Busalacchi – diceva che prima di reclamare i nostri diritti, cioè l’Autonomia della Sicilia, che difendeva a denti stretti, bisogna avere le carte in regola. Quella che Mattarella riuscì in parte a costruire prima della sua tragica fine fu una Regione siciliana con le carte in regola. Partendo da questo assunto, insieme con chi mi sosterrà, dobbiamo rivedere subito la ‘macchina’ amministrativa della Regione che conosco bene”.

“Vedete – ha affermato – io ho molta stima dei tanti elettori del Movimento 5 Stelle. Apprezzo tantissimo il loro sforzo di voler cambiare l’Italia e, nel caso della Sicilia, la voglia di cambiare in meglio la Regione. Ma per raggiungere questo obiettivo il cuore non basta. Bisogna conoscere la ‘macchina’ amministrativa: bisogna sapere dove, come e quando intervenire per apportare cambiamenti e miglioramenti. Io penso di sapere dove mettere le mani”.

“Ai giovani siciliani dico: aiutatemi ad aiutarvi – ha detto Busalacchi -. Agli elettori del Movimento 5 Stelle dico quello che di me ha detto un amico: e cioè che sono un grillino che conosce il latino dell’Amministrazione regionale siciliana. Io l’Amministrazione regionale, se me ne daranno l’opportunità, la cambierò davvero”.

Un altro punto del programma è il Reddito di cittadinanza.

“In Europa – ha detto Busalacchi – solo l’Ungheria, la Grecia e la Sicilia non hanno il reddito di cittadinanza. E sarà la prima cosa che istituirò se verrò eletto”.

Alla domanda dei giornalisti su dove troverà le risorse finanziarie per finanziarlo ha risposto così:

“Intanto taglierò le retribuzioni ai parlamentari dell’Ars. Poi eliminerò i vitalizi agli ex parlamentari. So che questo non risolverà il problema del reperimento delle risorse finanziarie. Ma lancerò un segnale preciso a tutta la Sicilia. Che si accompagnerà all’eliminazione delle società regionali e partecipate dalla stessa Regione, che sono, da sempre, fonte di sprechi e di corruzione. Dopo di che avvierò una trattativa serrata con Bruxelles per utilizzare una parte del Fondo Sociale Europeo per sostenere il Reddito di cittadinanza”.

“Il Reddito di cittadinanza – ha aggiunto Busalacchi – è, in prima battuta, uno strumento keynesiano: un’azione di sostegno alla domanda al consumo che farà bene alle famiglie e alle imprese. Ha un significato sociale importante in una Regione a rischio mafia come la Sicilia, perché viene incontro a chi è senza lavoro, soprattutto ai giovani. Con l’impegno che gli stessi giovani si dovranno dare da fare per trovare un lavoro: un lavoro vero e non l’incredibile offerta di lustrascarpe proposta ai giovani laureati siciliani!”.

 

Alla conferenza stampa di Busalacchi era presente il filosofo Diego Fusaro.

“Provengo da un’area del nostro Paese che fu responsabile dell’Unità d’Italia – ha detto Fusaro, che è nato a Torino -. E oggi sono qui in Sicilia perché ritengo importante, nell’attuale momento storico, fornire il mio contributo a una Regione che vuole riacquistare quote di sovranità. Per sovranità intendo la capacità democratica di autodeterminarsi dal basso. In questo tempo infausto quello che succede oggi qui in Sicilia mi sembra molto importante. Anche rispetto alle ingerenze dell’Unione Europea. Penso all’olio d’oliva tunisino che distrugge il settore dell’olio d’oliva di Puglia, Sicilia e, in generale del Sud Italia. O al grano duro estero che rischia di eliminare la grande tradizione del grano duro del Mezzogiorno d’Italia”.

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