Dei primi dieci clienti gli uomini della squadra mobile di Palermo hanno nomi cognomi attività luoghi di lavoro e dove hanno fatto sesso con Noemi, così si faceva chiamare la giovane baby squillo, ricattata dal fidanzato finito in manette.
La baby squillo della Palermo bene – Naomi si faceva chiamare – è tornata alla squadra mobile. E ha offerto un nuovo elenco di almeno una trentina di clienti.
“Alcune volte, sono andata a Trapani”, ha messo a verbale. Dunque non solo Palermo ma anche a Trapani iniziano a tremare professionisti che hanno avito rapporto con la minorenne.
Per cercare di risalire a loro sui contatti una risposta gli investigatori l’avranno dall’esame del computer e del telefonino di Dario Nicolicchia, arrestato venerdì mattina.
Sui primi dieci clienti che sono stati indagati la giovane non ha avuto alcun dubbio, perché erano i più assidui, li conosceva bene.
“Il titolare del ristorante della zona di piazza Sturzo l’ho visto una decina di volte; l’avvocato che ha lo studio nella zona del Giardino Inglese che si chiama, 25, il rappresentante di una nota marca di reggiseni e mutandine”.
Le difese degli indagati preannunciano battaglia legale. La linea sarà sostenere: non sapevo che fosse minorenne. Proprio come ha fatto Silvio Berlusconi nel caso di Ruby Rubacuori
Nel computer di Dario Nicolicchia ci sarebbero anche video porno con le performce dela giovane e di alcuni clienti. Tutto materiale per ricattare la giovane e farla proseguire a prostituirsi.
L’analisi dei video e delle utenze a breve potrebbe incastrare i clienti che mancano all’appello.
L’avvocato, il rappresentante di intimo, il poliziotto, il medico, il dentista, l’uomo che cercava rapporti incestuosi e si faceva chiamare zio, il titolare di una ditta di trasporti, il titolare di un ristorante.
Con loro rapporti orali, completi e anche a tre con la partecipazione del fidanzato.
Intanto, al carcere di Pagliarelli è previsto l’interrogatorio di Nicolicchia. Sarà ascoltato dal giudice per le indagini preliminari, Lorenzo Matassa, che ha firmato il provvedimento di arresto. L’uomo rischia da sei a dodici anni di galera.
I clienti da sei mesi a tre anni. A scoperchiare la vicenda è stata la
ragazza, ora maggiorenne. Attraverso la madre, un anno fa, ha denunciato
tutto alla polizia.
Un drammatico racconto, il loro, fatto di sesso perverso, paura e ricatti, degrado e giovinezza rubata.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dal sostituto Claudio Camilleri, ha ricostruito un rapporto malato durato due anni – il 2013 e il 2014 – poi sfociato in una sorta di schiavitù mentale, prima ancora che fisica.
Lui, impiegato in un negozio di autoricambi. Lei, studentessa con la passione per il “cosplay”, l’arte legata alla cultura del Giappone che consiste nel travestirsi in personaggi dei fumetti Manga.
Nome in codice, Noemi. La conoscevano così i suoi frequentatori. Gli incontri avvenivano soprattutto nei luoghi di lavoro dei clienti, ma anche nelle stanze di hotel e bed and breakfast.
Talvolta, il sesso si consumava anche nel buio di un parcheggio, avvinghiati
fra i sedili di belle auto. La prima volta,come ha raccontatola ragazza
agli investigatori, si è consumata sul prato sotto le stelle del Foro Italico:
“Dario mi convinse a farmi sfiorare da un tale che offriva 50 euro”. A quel punto, le foto sexy di Noemi sono cominciate a circolarei n rete. E sono
cominciati a fioccare gli appuntamenti.
Il primo, ha rivelato la giovane, con un avvocato in un appartamento di via Ugo La Malfa. E il fidanzato avrebbe assistito a tutto, incassando 200 euro.
Altri incontri con un poliziotto nel parcheggio della cittadella università in viale delle Scienze, in piazzale Giotto e nel posteggio degli Emiri. Prezzo, 50 euro.
Ma il cliente più affezionato, ha raccontatola ragazza, era un avvocato con studio nel salotto della città. Si sarebbe intrattenuta con il legale almeno venti, venticinque volte. Da 100 a 150 euro, i pagamenti.
Il professionista avrebbe presentato la ragazza pur e a un dentista, sempre con studio in centro.
Altri incontri sessuali a pagamento sarebbero avvenuti con un agente di commercio con il titolare di una ditta di trasporti e con il proprietario di un noto ristorante.
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