I vigili del fuoco hanno recuperato i resti di un cadavere dentro un sacco a Monte Pellegrino. A condurre lì carabinieri e vigili del fuoco un uomo, Damiano Torrente, 46 anni, che si è autoaccusato di avere ucciso una donna romena di 30 anni Ruxandra Vesco. L’uomo ai militari ha detto di avere ucciso la donna nel 2015 e di avere portato il corpo a Montepellegrino.

Proprio nel 2015 era stata presentata una denuncia di scomparsa. Il corpo della donna era stato messo dentro un sacco e gettato nel dirupo dove è stato trovato ieri dai pompieri. Sono arrivati anche i Ris. Torrente è in stato di fermo.

Damiano Torrente si è presentato ai carabinieri della stazione Falde e ha raccontato di avere ucciso nel 2015 Ruxandra Vesco nata nel 1982 per motivi passionali.  Così ieri ha indicato il luogo dove è stato trovato il sacco con i resti della donna. Sulla donna su Facebook qualcuno aveva creato una pagina “la truffatrice di Alcamo”. Tra l’altro l’amministratore della pagina dal 2015 non aveva più notizie della donna che sarebbe stata accusata di avere messo a segno diverse truffe in giro per l’Italia. .

Damiano Torrente

“Mi sono rendendo e voglio confessare il delitto” ha raccontato ai militari l’uomo che vive nella zona del quartiere Montepellegrino. Preso dal rimorso avrebbe, dunque, confessato di aver ucciso la ragazza nel 2015.

IL RACCONTO DI TORRENTE E I RETROSCENA DEL DELITTO

Ad indurre Torrente a confessare sarebbe stata proprio una crisi mistica, un avvicinamento alla religione. L’uomo, negli ultimi tempi preso dal rimorso, sembra avesse cominciato a frequentare una parrocchia e questa sarebbe la vera svolta. Il sacerdote con il quale si sarebbe confessato, pur senza minimamente infrangere il segreto del confessionale, gli avrebbe detto che per ottenere il perdono di Dio doveva prima sottoporsi alla punizione della giustizia terrena e dunque presentarsi alle autorità e confessare. Cosa che Torrente ha deciso di fare. Un proposiuto messo in atto ieri quando si è presnetato ai carabinieri, assistito dall’avvocato Alessandro Musso.

“È stata una scelta maturata e arrivata dopo un percorso di conversione” racconta l’avvocato Musso. “È una vicenda che ha scosso tutti. Ancora ci sono diversi aspetti da chiarire e verificare – aggiunge l’avvocato – il mio assistito era uscito dal carcere a marzo. Era accusato di stalking. Poi un periodo ai domiciliari e il costante avvicinamento alla fede lo hanno portato alla decisione di confessare il delitto”.

Una confessione sofferta raccolta in un lungo interrogatorio terminato la scorsa notte alle 3. Damiano Torrente fa il pescatore e avrebbe ucciso Ruxandra Vesco per motivi passionali. Ma su questo ancora restano dubbi e aspetti da chiarire, come spiegano gli investigatori

Articoli correlati