Fabrizio Nigrelli, vigile del fuoco del distaccamento di Brancaccio, è prematuramente scomparso colto da un malore a 42 anni. La notizia, di alcune ore fa, ha gettato nello sconforto parenti e colleghi che oggi ne piangono la prematura sparizione. L’ultimo saluto sarà celebrato oggi, 23 luglio, presso la chiesa madre di Alcamo. Un addio straziante che gli stessi colleghi onorano con queste parole: “In questi giorni lavorare con oltre 40 gradi, oltre le elevate temperature causate dalla tipologia d’intervento, non si ha il tempo di riposarsi, poiché sfiniti per carenza di personale e costretti ad affrontare subito ulteriori interventi – si legge in una nota pubblicata dall’associazione nazionale vigili del fuoco Palermo – Non si tratta essere cinici, poiché queste cose le abbiamo dette da sempre, ma ripetiamo alla classe politica, meno pacche sulle spalle, e maggiori riconoscimenti. Onore a Fabrizio”.
Il cordoglio
Fabrizio era conosciuto per la sua serietà sul lavoro ma soprattutto per la sua umanità fuori dal servizio. Un vero e proprio “fratello” per molti, un “salutista” per chi lo conosceva da vicino e un punto di riferimento per i colleghi. Sono molteplici i messaggi di cordoglio. In tanti rimangono perplessi per la sua morte improvvisa e chiedono un maggiore approfondimento sul caso.
“Un altro collega deceduto nel pieno della vita. L’ennesima morte improvvisa che, a mio avviso, merita tutti gli approfondimenti del caso. I ragazzi che lo conoscevano bene lo descrivono come un vero atleta, un salutista attento ad ogni aspetto, un vero professionista. In un momento storico come questo in cui si parla di malattie professionali credo che questa ulteriore ed improvvisa perdita debba accelerare un percorso di tutela di ogni singolo vigile del fuoco” scrive Davide Apprendi.
Tanti gli interrogativi e gli appuntamenti a cui ad oggi Fabrizio non potrà più partecipare: “Fabri, non doveva andare cosi. Non eravamo ancora riusciti a farti accettare una birra, però in compenso ci avevi cazziati tutti per quella sigaretta da cui, dicevi, dovevamo rifuggire pensando, prima che alla nostra salute, ai nostri figli. E non avevamo finito di ammirare la tua sconfinata pazienza…che non era di questo mondo, soprattutto con i bambini. “Bisogna parlarci con i bambini, con calma”. Ok Fabri. Ma ora chi ce la insegna questa bontà? Fabri, ma ora come facciamo a vincere le nostre serate karaoke senza di te, che con voce potente, intonavi 2 vite, provocando fragorosi applausi e standing ovation? Ora che di vita a te non ne è rimasta neanche una, siamo increduli. Non sappiamo con chi arrabbiarci, non sappiamo cosa pensare, non sappiamo cosa dire. Però una cosa te la promettiamo: non lasceremo mai un attimo Rossella e le tue bambine. E ti faremo vivere nei nostri racconti e mettendo in atto quello che ci hai insegnato. Te lo promettiamo! Fai buon viaggio amico nostro!” ricorda Caterina Camarda.
Il grido d’allarme lanciato dal comando dei pompieri di Palermo è un appello alla dignità e alla sicurezza sul lavoro. Intanto Alcamo si prepara a dare l’ultimo saluto a Fabrizio Nigrelli. La città si stringe attorno alla famiglia, salutando un uomo che ha servito lo Stato con onore, fino all’ultimo giorno.






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