Con il PD? Distanza siderale“. Queste le parole del leader di Azione Carlo Calenda, intervenuto questo pomeriggio al meeting organizzato dalla dirigenza cittadina del partito a Palazzo De Seta, alla Cala. Parentesi anche sulla figuta di Elly Schlein, sulla quale l’esponente centrista ha tuonato: “Non capisco cosa propone“.

Calenda: “Riparto da Palermo. Siamo ben radicati”

Un momento di confronto con i militanti e la stampa, che apre al tour dell’ex ministro tra le principali città siciliane coinvolte nel prossimo turno di elezioni amministrative del 28 e 29 maggio. Un tour aperto a Cinisi, con la visita al sindaco Giangiacomo Palazzolo e che proseguirà domani a Mazara del Vallo, con chiusura prima a Caltanissetta ed infine a Siracusa, dove il leader di Azione supporterà il proprio candidato, ovvero l’uscente Francesco Italia.

“Riparto da Palermo perchè sono un senatore di questa città – ha dichiarato Carlo Calenda -. Questa è la seconda volta che vengo qui dopo le elezioni. Devo svolgere un lavoro di questa città. Lo faccio insieme a tutto lo staff e ai rappresentanti di Azione. Farò un giro della Sicilia. Oggi sono stato a Cinisi. L’impressione è che siamo ormai ben radicati“.

Sul PD: “Fra noi e loro distanza siderale”

A domanda specifica con i rapporti ideologici con il partito democratico, il leader di Azione mostra una posizione decisa e di distacco. “Distanza con il PD? Siderale – commenta Calenda -. A parte il fatto che bisognerebbe capire cosa propongono su tema come l’energia, sul salario minimo o sulla sanità. Mi pare che il PD si sia rifugiato su una posizione ideologica della serie “ci sono i fascisti al Governo”. Questa cosa qua non va bene per la democrazia. Siamo una democrazia matura, dobbiamo smetterla di parlare solo di questo“.

Parentesi poi sulla polemica che ha caratterizzato le celebrazioni del 25 aprile. “Dobbiamo difendere i diritti a spada tratta, ma dobbiamo parlare delle cose che non funzionano. Poi La Russa ci mette il suo, e questo va riconosciuto. Ma la lettera della Meloni, in tal senso, sia stata importante. Poteva usare termini più espliciti, tipo antifascismo, ma il senso era chiaro. Abbiamo bisogno di un patto di concordia nazionale che permetta di lavorare in maniera seria.

“Schlein non ha proposte”

Una posizione, quella di Calenda, che non ha avuto un cambio di marcia nemmeno con l’insediamento del nuovo segretario Dem Elly Schlein. “Non ho visto un cambio di marcia perchè non capisco cosa propone – tuona il leader di Azione -. Il punto della politica non sono i posizionamenti astratti. Ognuno ha il suo. Forza Italia ha i moderati, i 5 Stelle parlano agli onesti. Ma il problema è cosa fai concretamente. Cosa vuoi fare accadere nel Paese”.

“Tutto il resto che sentiamo è la conseguenza di una crisi strutturale che risale almeno a trent’anni fà – ha proseguito -, dove non si parla di altro se non di posizionamenti. Il posizionamento lo giudico dalle proposte. Quando la Schlein ci farà capire se, oltre al termovalorizzatore di Roma, vuole fare quello a Palermo e gli altri due che servono alla Sicilia e gli altri nove che servono al Sud, potrò giudicare questo posizionamento. Il resto sono giochi di società che hanno stancato gli elettori, che di fatto non vanno più a votare“.

Il punto sul dialogo con Italia Viva

Il leader di Azione ha poi commentato l‘ingresso di Enrico Borghi fra le fila di Italia Viva. Un dialogo, quello con il partito di Renzi, che prosegue dopo alcuni rallentamenti nelle scorse settimane. “Sono contento, neanche io ho intenzione di rompere i gruppi. L’ingresso lo abbiamo autorizzato e siamo contenti che arrivi. La questione non è stata mai rompere i gruppi, ma fare chiarezza sul percorso. Un percorso che non si può fare se siamo solo noi a voler fare chiarezza. Presa consapevolezza di ciò, si lavora sulla proposte concrete. Poi, ognuno fa la sua strada.

“Ho sempre pensato che la forza sta nel radicamento territoriale. Nella scorsa legislatura Azione aveva due deputati e due senatori. E abbiamo fatto questo percorso andando sul territorio. I gruppi sono aperti a persone per bene come Borghi, ma che vogliono venire loro. Noi non abbiamo cercato nessuno”. Poi una battuta sul futuro del Terzo Polo. “Il Terzo Polo ha riconosciuto l’impossibilità di dar vita ad un partito unico perchè Italia Viva non lo vuole fare. Ed è legittimo. Detto questo, noi questa strada la percorrevamo molto prima delle elezioni. Lo continueremo a fare adesso”.