Cambia la finanziaria bis della Regione siciliana. La pioggia di emendamenti sulla manovrina da 345 milioni di euro non sono solo l’ostruzionismo abrogativo lanciato dall’opposizione.
Negli emendamenti ci sono fondi per la sanità, per la Protezione civile, per il contrasto alla povertà. Alcune sono proposte inserite dal governo altri articoli già approvati, altri ancora proposte ancora in discussione.
Dieci milioni alla protezione civile
Approvato in serata l’articolo che mette dieci milioni di euro nel fondo della protezione civile da destinare agli interventi tesi a mitigare la crisi idrica. Oltre a questa somma, sono stati previsti altri 750 mila euro per ristori da erogare nei confronti di chi è stato colpito dagli incendi.
Il fondo incendi è poco dotato ma apre la strada per la presentazione delle domande. In autunno, con l’assestamento di bilancio, saranno aggiunti fondi per dare risposte a tutte le istanze che saranno pervenute.
Il fondo per l’abbattimento delle liste d’attesa
Per decisione del governo sale a 66 milioni il fondo per abbattere le liste d’attesa mentre arriva a i 60 quello per le strade provinciali (ieri l’accordo con città metropolitane e liberi consorzi per 32 milioni).
Gli emendamenti per le liste d’attesa, prestazioni notturne e festive
Sono tre, invece, gli emendamenti approvati all’unanimità che modificano il sistema di organizzazione delle liste d’attesa in sanità, con l’obiettivo di ridurle drasticamente, introducendo allo stesso tempo uno strumento di controllo e conoscenza da parte dei cittadini e del Parlamento.
Secondo quanto votato in Commissione, infatti, le strutture ospedaliere siciliane potranno erogare visite ed esami diagnostici nei giorni festivi e nelle ore notturne dei giorni feriali, previa verifica della disponibilità. Questa misura, oltre ad abbattere i tempi d’attesa, assicurerà il funzionamento ottimizzato dei macchinari, evitando sprechi di capacità tecnologica e riducendo in modo significativo i tempi di ammortamento dei costi di investimento sui macchinari diagnostici.
Risorse specifiche per ridurre i tempi d’attesa
Le Aziende Sanitarie dovranno inoltre destinare risorse specifiche per ridurre i tempi d’attesa delle prestazioni critiche, con priorità a pazienti oncologici, oncoematologici, cronici complessi e con altre vulnerabilità: persone con disabili, minori, donne in gravidanza; soggetti con vulnerabilità socio-economiche.
“Si tratta di provvedimenti – spiega la proponente Marianna Caronia – tanto semplici quanto rivoluzionari e possono davvero rappresentare il momento della svolta nella triste vicenda delle liste d’attesa in sanità”.
Relazioni semestrali
L’ultimo emendamento prevede che l’Assessore alla Salute debba presentare al Parlamento relazioni semestrali sui risultati raggiunti, “garantendo un controllo costante dell’efficacia delle misure e una rendicontazione pubblica ai cittadini”.
Raddoppia il fondo per gli extracosti dei rifiuti
Nella manovra raddoppia, poi, il fondo che sostiene gli extra-costi dei sindaci per spedire i rifiuti all’estero. Come richiesto da quasi tutte le forze politiche da 20 milioni si arriva a 40 (la richiesta era 50).
Nella manovra ridotta a 12 articoli, oltre quelli tecnici, trova spazio anche il fondo per abbattere il costo dei biglietti aerei.
Tutta da capire la vicenda dei 13 milioni per acquistare il palazzo di via Cordova a Palermo sulla quale la maggioranza non ha, però, ancora un accordo definito.
Povertà ed emergenza abitativa
Plaude agli interventi contro la povertà e per l’emergenza abitativa la Comunità di Sant’Egidio “Seguo con interesse l’impegno di contrasto alla povertà in Sicilia ed esprimo soddisfazione per il finanziamento della legge sulla povertà relativo all’emergenza abitativa” dice Emilio Abramo.
“Sono grato al Presidente Schifani per aver mantenuto l’impegno preso ma anche ai deputati di maggioranza e opposizione per il dibattito fruttuoso intrapreso che ho seguito con particolare attenzione. Questa legge è un segno di Pace in un tempo segnato dalla guerra “.
“Sull’emergenza abitativa invito i sindaci a recuperare le migliaia di vani inutilizzati (nella sola città di Catania, ad esempio, sono oltre 88.000) e di stanziare somme in bilancio per l’edilizia popolare. Dobbiamo restituire ai poveri quanto anni di cattiva amministrazione, dimenticanza e rassegnazione hanno ingiustamente loro sottratto, dobbiamo riappropriarci di un futuro dove la parola Pace abbia senso per tutti”.






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