Un viaggio alla scoperta di ciò che tiene unita la città, la bellezza non intesa in senso estetico ma come capacità di cambiamento. Questi i temi portanti che animeranno il Festino 400+1 di Santa Rosalia. Arti performative, musica e spettacoli accompagneranno i due carri che attraverseranno le vie del Cassaro con un racconto in cinque episodi. Con la novità della quinta tappa il viaggio del 14 luglio racconterà la liberazione della peste con la massima autenticità, sulla scia del 400esimo appuntamento.

“Il tema della bellezza resta un obiettivo e una realtà. Una realtà da coltivare e un obiettivo da migliorare – ha dichiarato il sindaco, Roberto Lagalla – Ciò avviene in continuità con il tema dell’anno scorso, che era quello della speranza: alimentare la speranza affinché possa crescere la bellezza. C’è un legame tra il 400esimo e il 401esimo appuntamento,  esattamente come c’è un raccordo fortissimo tra 1624 e 1625: il primo è l’anno del ritrovamento delle ossa, della speranza e della invocazione, mentre il 1625 è l’anno del ringraziamento e di una bellezza che si riafferma e che vale per la peste, ma anche per i disvalori di ogni epoca”.

Il Festino 400+1

Per l’edizione 2025 il Festino propone un nuovo racconto su Santa Rosalia, articolato in cinque momenti suggestivi lungo il Cassaro, con un intreccio di musica, performance vocali, giochi di luce e scenografie innovative.

“Quest’anno il tema è la bellezza in senso spirituale, la bellezza del miracolo e la bellezza della speranza di liberarci dalla peste della guerra e della violenza – sottolinea Gianpiero Cannella, vicesindaco e assessore alla Cultura – Tutte quelle piaghe e quegli eventi che rendono tristi e angosciosi le nostre esistenze. Abbiamo aggiunto una tappa in più ed è la fermata a Piazza Bologni, che sarà un dialogo con il Genio di Palermo, poiché anche lui riconoscerà in Santa Rosalia la protettrice della città”.

Il tema della bellezza

Il percorso verso la notte del 14 luglio, culmine dei festeggiamenti, sarà scandito da un ricco calendario di eventi diffusi nei diversi quartieri, dal centro storico fino alle periferie. Le iniziative spazieranno dall’arte alla musica fino alla poesia e alla danza, creando un racconto corale che rende omaggio alla “Santuzza” e all’identità multiforme della città.

“La domanda che siamo posti è: che tipo di bellezza ha Palermo? Ci siamo interrogati partendo dalla bellezza in senso puramente estetico, una bellezza da cartolina fino ad arrivare ad una bellezza intesa come capacità di superare le avversità: cambiando, trasformando e diventando sempre più bella. La bellezza di Palermo è in cammino, si evolve con la sua crescita e con la capacità di superare i momenti difficili e il Festino 400+1 è esattamente l’emblema di questa predisposizione al cambiamento. – ha detto Luca Pintacuda, direttore artistico  401° festino di Santa Rosalia  – vogliamo offrire più spettacolo possibile da qualsiasi posizione, avremo dei grandissimi piani scenici con grandissime proiezioni. L’obiettivo è quello di regalare il più possibile spettacolo”.

“Ridiamo spessore alle nostre coscienze”

Un altro tra i temi dell’ edizione 400+1 è il viaggio interiore proiettato verso il bene comune. In questo senso, spiega l’arcivescovo Corrado Lorefice, “la bellezza non la si recupera se non torniamo a coltivarla dentro: credo che il primo messaggio che dobbiamo rivendicare di Rosalia è che non ci può essere bellezza nella città se ognuno non ritrova dentro la ricerca del bello. Il messaggio di oggi è che dobbiamo tornare a dare spessore alle nostre coscienze, ognuno per la responsabilità che ha all’interno della città: a tutti Rosalia dice ‘non possiamo avere una città bella se non ci rimettiamo tutti in rotta nella ricerca del bello”.