“Ci voleva un sequestro imposto dal Tribunale di Palermo per porre fine allo scempio che dalla fine degli anni 80 viene perpetrato ai danni di un’area di più di 50 mila metri quadri di riserva naturale nel cuore della nostra città”.
Ad affermarlo Sabrina Figuccia, consigliere comunale di Palermo, che prosegue: “Non erano bastate le denunce, le interrogazioni, le molteplici richieste fatte in questi lunghi anni per far comprendere al sempiterno Sindaco Orlando, che non era quello il modo di gestire il Campo nomadi. Oggi è emersa con forza una cruda realtà, che qualcuno tenta ancora maldestramente di nascondere dietro un dito, in nome di un’accoglienza sbandierata solo a parole, ma non praticata nei fatti. E a dirlo non sono i soliti “nemici ra cuntintizza”, ma autorevoli giudici, che sembrerebbero aver lanciato gravissime accuse nei confronti dell’amministrazione, colpevole, da quanto emerso, di condotte omissive. A chi in questi giorni ha indossato magliette rosse in nome di una presunta accoglienza, voglio dire oggi di svestire questi ipocriti panni, per indossare la maglia della consapevolezza e cominciare a occuparsi di Palermo e dei palermitani, a partire da una immediata riqualificazione dell’area in un’ottica di restituzione dei luoghi alla collettività.”
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