Un cancello che chiude un’area pubblica trasformandola in privata nel centro di Palermo sotto casa dell’assessore alla Mobilità, Giusto Catania. È stato autorizzato o è abusivo? Il caso arriva alle “Iene.

Nel gennaio 2019, ha raccontato ieri la iena Antonino Monteleone, la polizia municipale di Palermo ha accertato la presenza di un cancello che sbarra l’accesso al “Cortile degli Schiavi” in via del Celso. In sostanza, il cancello lì non dovrebbe esserci e dovrebbe essere consentito a tutti accedere all’interno dello spazio pubblico. Un fatto interessante visto che nello stabile ci abita l’assessore comunale alla Mobilità Giusto Catania.

L’assessore, dal suo canto, nel corso dell’intervista ha dichiarato aver “preso l’autorizzazione data dal comune” e di averla consegnata ai vigili urbani. “C’è una concessione edilizia per la concessione di questo cancello”, ha aggiunto. Dalle carte però, come evidenzia la iena Monteleone allo stesso assessore, il tecnico comunale non avrebbe autorizzato l’uso del Cortile degli Schiavi. Ma, controbatte Catania, “l’autorizzazione è firmata dallo stesso architetto” ma, messo alle strette dalla iene ha aggiunto che “qualora fosse considerato irregolare qual cancello, il condominio provvederà a smontarlo”.

Sul caso è stato sentito anche il sindaco Orlando che non ha mai firmato l’ordinanza che autorizza la chiusura del cortile. Il primo cittadino si è interessato del caso e ha “l’ordinanza non c’è – ha detto Orlando  – chiederò al responsabile della città storica di dirmi se questo cancello può essere tolto con provvedimento del sindaco”.

Dopo il servizio della trasmissione di Italia 1 non si è fatta attendere la replica dell’assessore Catania sul suo profilo Facebook. “Ho comprato casa nel 2009 e il cancello già c’era – sottolinea – Il progetto del palazzo è del 2002 e nelle planimetrie del prospetto è disegnato il cancello. Quando ho comprato casa, immagino come tutti, non ho guardato le planimetrie del piano terra. Anche perché io non abito a piano terra; il mio appartamento non ha alcuna relazione col cancello del piano terra né trae beneficio dalla sua esistenza. Ad essere più precisi, del cancello non me ne frega un tubo”.

Catania aggiunge anche di aver scoperto la “questione cancello” qualche mese fa. “Ho chiamato la polizia municipale (evidentemente non avevo il carbone bagnato!) per segnalare un pericolo di crollo nel rudere adiacente al palazzo dove abito. Dopo qualche giorno gli agenti della polizia municipale hanno aperto un’inchiesta penale nei confronti di tutti i condomini del palazzo accusati di aver occupato abusivamente un vicolo posizionando un cancello. L’indagine è stata archiviata. Ho scoperto da “Le Iene” che c’è una difformità tra la planimetria del prospetto (in cui è disegnato il cancello) e la pianta del piano terra (in cui non c’è il cancello). Non è certo mia la responsabilità se gli uffici del Comune di Palermo, in un tempo in cui non svolgevo alcun incarico al Comune di Palermo, hanno firmato e vidimato due planimetrie diverse. Ho qualche fondato sospetto che dietro ci sia un tentativo di infangarmi. Il tempo sarà galantuomo”.

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