Una nuova bufera, a sentire i messaggi che stanno circolando sui social network, che rischia a breve di riversarsi sul canile municipale di Palermo.
Entro pochi giorni devono essere avviati i lavori di ristrutturazione della storica struttura di via Tiro a Segno e sembra che il bando relativo alle adozioni incentivate (per intenderci quello delle 480 euro per cane adottato, previo controlli) sia andato a buon fine.
Alcuni giorni addietro due persone si sarebbero interessate per l’adozione di un numero cospicuo di animali. Dove andranno, però, ancora non è dato sapere. Ad essere noto, però, è il giro di polemiche che riguarderebbe proprio la collocazione dei cani provenienti dalla Sicilia. Polemiche al vetriolio ed accuse sempre rigettate con fermezza dai responsabili. Tutto in regola, nulla da eccepire, hanno riferito in più occasioni.
Dove, però, finiranno i cani di Palermo, non viene ancora detto. La notizia nel frattempo sfugge di mano e la polemica ormai circola sempre più infiammata.
Sui social appare il simbolo della nuova campagna. Un pit bull stilizzato, decisamente arrabbiato e, sembra, rosso di rabbia. Sotto la scritta: “Giù le mani dal canile di Palermo!!”
Iniziano ad arrivare le prime diffide. A rendere noto l’atto è l’associazione Vivi Civile il cui Presidente Marcello Robotti chiede al Comune di desistere dall’affidamento dei cento cani. Sembra, poi, che sia stata data disponibilità a concordare un numero maggiore di quattro zampe da adottare.
Secondo indiscrezioni ancora in attesa di conferma, dovrebbero essere trasferiti in cinquanta il prossimo sabato. Altri cinquanta esattamente una settimana dopo.
A precisare, però, che tutto avverrà secondo legge è il Capo Area del Comune di Palermo dott. Gabriele Marchese. “Si stanno facendo gli ultimi controlli – riferisce il dott. Marchese – e sembra che stia andando tutto bene”.
Sul nome delle strutture ove dovrebbero finire i cani, si preferisce, però, tenere il riserbo.
“E’ tutto nelle regole, ogni aspetto è accertato con il massimo scrupolo – aggiunge il Capo Area –Secondo il bando di adozione incentivata, si può ricorrere a più strutture e finora ad essere individuate dal soggetto interessato, sono due. I cani saranno sottoposti a controllo anche dopo il prelievo. Se non vi sarà nulla da eccepire su questa associazione si procederà. Le strutture devono essere a norma e sottoposte ai controlli ASP”.
Tutto tranquillo? Sembra proprio di no. Per Alessandra Musso, responsabile cittadina della LIDA, quanto rischia di concretizzarsi riceverà la netta opposizione delle associazioni. Gli fa eco anche Marcello Robotti che affiancherà la protesta, mentre il candidato Sindaco al Comune di Palermo Tony Troja stigmatizza con fermezza la scelta. Frenetici, inoltre, sono i contatti con alcuni Consiglieri Comunali.
“L’amministrazione comunale – aggiunge Alessandra Musso – sembra avere alzato un muro invalicabile. Non sapevamo niente di tutto ciò, è incredibile quello che sta accadendo. Noi, da anni, ci prodighiamo per i cani del canile così come per i randagi vaganti sul territorio a cui facciamo promesse di una vita migliore dal preciso istante in cui incrociano il nostro sguardo. Credo che ormai sia chiaro a tutti che nessuno sarà in grado di fermarci.”
Dunque, nei prossimi giorni, salvo cambiamenti repentini, dovrebbe scatenarsi la protesta che, considerate le prime avvisaglie, sarà rossa, di rabbia.
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