La vicenda della nuova intitolazione dei Cantieri Culturali alla Zisa a Vittorio Ducrot fa scoppiare la polemica. A innescarla è il partito della Rifondazione Comunista, che accusa senza mezzi termini il Comune di rigurgito fascista.

L’attacco a Cannella

“L’assessore Cannella spaccia come desiderio del consiglio comunale tradendo il deliberato dello stesso consiglio e la vicenda di Partinico da dove arriva il rifiuto netto di intitolazione della scuola a Peppino Impastato, giovane militante antifascista al posto di Santi Savarino politico locale di fede fascista e firmatario delle leggi razziali, ma anche vicino ad ambienti mafiosi, denota – secondo Frank Ferlisi segretario Federazione di Palermo del Partito della Rifondazione Comunista – la riluttanza del potere attuale di riconoscere i guasti della storia, confermando la loro venerazione verso personaggi di dubbio valore politico.

La delibera

La delibera richiamata dall’Assessore Cannella nelle sue dichiarazioni pubbliche esiste, e il verbale della commissione toponomastica pure, ma quest’ultimo documento “tradisce le determinazioni del primo. Difatti ciò che omette di dire l’assessore è che il Consiglio Comunale si era espresso per l’intitolazione dei “Cantieri Culturali alla Zisa” in “Officine Ducot – Cantieri Culturali alla Zisa” mantenendo viva la memoria della grande fase di rinascita di questa porzione di città e omaggiando quello che fu il ruolo delle officine Ducrot, fatte anche di operai e tecnici, dentro la grande epopea del liberty siciliano”, si legge nella nota.

La polemica

“E già, perché in effetti, il consiglio comunale da cui scaturì la delibera si radunò in quel 20 novembre 2018 in occasione del centenario della Camera a Montecitorio, i cui arredi com’è noto sono dovuti alla produzione delle officine Ducrot ma ancor più all’ingegno di Ernesto Basile, figura che per volontà del Consiglio Comunale viene eletta a “Icona Laica” della città di Palermo.

Siamo quindi lontani dalla volontà del consiglio comunale di glorificale la figura del fascista Vittorio Ducrot come ha velatamente fatto intendere l’Assessore Cannella, ma al contempo non si tace sulla produzione delle officine Ducrot che hanno materializzato l’ingegno dell’antifascista Ernesto Basile sul quale, nel documento “Effetto Basile” allegato alla delibera si legge “…fu oppositore manifesto del regime fascista e tale opposizione motivata e puntuale costò la mancata promessa traslazione delle spoglie mortali nella chiesa del Pantheon romano, negazione che si concretizzò proprio a Montecitorio quando Mussolini denigrò l’intervento artistico di Basile”. Nello stesso documento approvato si ripara a questo torto deliberando per l’apposizione di una lapide al Pantheon cittadino di San Domenico”, contesta il Prc.

“La nuova intitolazione voluta dall’Assessore Cannella “Cantieri Culturali Ducrot” per come si legge nel verbale della commissione toponomastica da egli citato, è una forzatura ideologica che tradisce la deliberazione del Consiglio Comunale – continua la nota -. offende la memoria dello stesso Ernesto Basile e cancella per sempre l’impegno di molti operatori culturali che hanno inteso il loro lavoro in questo luogo anche come momento di rinascita di un intero pezzo di territorio che è appunto la Zisa. Abbiamo inviato una nota al sindaco e al presidente del consiglio in cui chiediamo con forza che la denominazione sia ricondotta alla volontà del Consiglio Comunale”

La vicenda della scuola di Partinico

Ma c’è un altro tema che è al centro della polemica, ovvero quella di un liceo scientifico di Partinico, che si vorrebbe intitolare a Peppino Impastato ma l’amministrazione, pare, non sia d’accordo.

“Apprendiamo con sdegno la volontà dell’amministrazione e del consiglio comunale di mettere in discussione il cambio di denominazione deciso dagli organi collegiali del Liceo Scientifico di Partinico. Ciò avviene proprio nel momento in cui, finalmente, è in corso un iter per rimediare ad un errore storico quale l’intitolazione di una scuola superiore ad un personaggio ambiguo come Santi Savarino, firmatario delle leggi razziali e che si dichiarava “a disposizione” di Frank Coppola, detto Tre Dita, uno degli esponenti più noti della mafia della sua epoca. La mozione che andrà in discussione mercoledì 19 aprile è un grave atto politico che indirettamente va a contestare anche la scelta antimafia operata dall’istituto di modificare la propria denominazione nel nome di Peppino Impastato, ex studente di questo liceo, vittima della violenza mafiosa in conseguenza del suo impegno politico, culturale e sociale, e di Felicia Bartolotta, madre coraggiosa che ha portato avanti la battaglia per avere giustizia e mandare alla sbarra gli assassini del figlio – dice sempre il Prc -. Pensiamo che una scuola che si basa sugli insegnamenti della Costituzione antifascista, venuta fuori proprio dal 25 aprile, non possa essere più intitolata a chi ha rifiutato questi valori, apponendo la propria firma al simbolo più alto della barbarie fascista”.

É giunto il momento in cui le istituzioni più importanti del nostro territorio siano i testimoni di quel riscatto morale che personaggi come Peppino Impastato e Danilo Dolci hanno saputo rappresentare per tutti noi.

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