“La nostra regione si trova molto indietro nell’iter burocratico relativo all’avvio del pagamento dalla cassa integrazione in deroga. Come ben sappiamo la competenza per attivare questo ammortizzatore sociale è regionale e, per l’esattezza, dell’Assessorato al Lavoro guidato da Antonio Scavone. Si sono letteralmente perse 3 settimane per tutelare al meglio oltre 100 mila lavoratori siciliani e più di 35 mila aziende che stanno attraversando una profonda crisi a causa dell’emergenza coronavirus”.
L’attacco è della deputata catanese Maria Laura Paxia (M5S) dopo che è emersa la farraginosa burocrazia regionale applicata alla cassa integrazione ed il ritardo accumulato denunciato anche dalla Commissione lavoro dell’Ars.
“Lo stesso Scavone ha voluto rassicurare tutti che saranno inviati all’INPS i primi 1.400 decreti per il pagamento della cassa integrazione in deroga – precisa l’on. Paxia – ma rimane grave il forte ritardo per avviare la CID in Sicilia, se si considera che non si sa quando potranno essere espletate tutte le domande pervenute agli uffici competenti in questo periodo”.
“Ancora una volta il governo Musumeci dimostra tutta la sua inconsistenza. In piena pandemia oltre al danno, si aggiunge anche la beffa, con 145 mila lavoratori siciliani, penalizzati rispetto ai lavoratori di altre regioni italiane a causa di ritardi imputabili solo alla Regione e costretti a subire tempi di attesa più lunghi per beneficiare delle indennità messe a disposizione dal decreto Cura-Italia” afferma la senatrice del M5S e componente della commissione Lavoro del Senato Antonella Campagna. “Forse la Regione siciliana non ha ben compreso che in questa fase migliaia di cittadini sono in difficoltà economiche. Il Governo regionale faccia in fretta perché i siciliani non possono più aspettare”, conclude.
Una situazione assurda, quella creatasi in Sic ilia che si aggiunge alle mancanze nazionali che però vengono difese dagli stessi detrattori del governo della Regione
“La Regione Siciliana è in affanno e rischia di compromettere l’impegno del Governo nazionale che si è sforzato invece di trovare soluzioni immediate per aiutare, oltre ai professionisti e alle fasce di popolazione più debole, anche le aziende e i lavoratori. Ad oggi purtroppo ci sono 33mila aziende e 135mila lavoratori che aspettano i soldi della cassa integrazione per via dell’incapacità del governo regionale e di tutta la sua elefantiaca e arretrata macchina burocratica. Tutto ciò è inaccettabile perché in un momento di crisi come questo causato dal coronavirus la politica avrebbe dovuto lavorare ancora più duramente, tenendo in considerazione le famiglie di questi lavoratori, che oggi, a causa del ritardo dei burocrati di Musumeci, non riescono ad avere ancora un briciolo di sicurezze” affermano in una nota i parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle, Roberta Alaimo, Valentina D’Orso e Adriano Varrica.
“Nel tentativo di dare rassicurazioni, l’assessore regionale del Lavoro, Scavone, ha invece confermato che la Regione è ancora in alto mare per quanto riguarda l’erogazione della cassa integrazione ai 136.706 lavoratori delle 37.277 aziende che ne hanno fatto richiesta – denunciano invece Nuccio Di Paola, Roberta Schillaci, Giovanni Di Caro e Ketty Damante, deputati regionali del Movimento 5 Stelle e componenti della commissione Cultura, formazione e lavoro, insieme al collega deputato Antonio De Luca, che venerdi era già intervenuto sulla questione, presentando un’interrogazione all’Ars – La procedura, dal nostro punto di vista, si intende completa solo quando i siciliani avranno i soldi nel proprio conto corrente. Al ritmo annunciato da Scavone, di circa 2.500 pratiche al giorno e sperando che siano stati veramente allineati i flussi informatizzati pdf/xml per il trasferimento dei dati all’Inps e considerati i necessari passaggi successivi con le aziende, stimiamo che saranno necessarie ancora alcune settimane prima che ai lavoratori arrivino i soldi. La Regione è partita in ritardo e ha perso altro tempo per strada. Ripetiamo: per accorciare i tempi va aumentato il personale per la gestione delle pratiche, anche attingendo agli ex sportellisti. Si istituisca immediatamente una task force, prendendo personale dagli altri dipartimenti”.
“Non ci sono scusanti per un ritardo annunciato – aggiungono i deputati – che causerà forti ripercussioni per le economie familiari di tantissimi siciliani. Gli uffici regionali non potevano non conoscere sin dall’inizio i numeri delle pratiche da lavorare. Dal 25 marzo, data di conclusione dell’accordo sindacale, cosa è stato fatto? In Cina in 10 giorni hanno costruito un ospedale e in Sicilia ci sono voluti 14 giorni per realizzare una piattaforma e da allora a oggi il nulla. Altri 14 giorni per rendere operativi (si spera) i Centri per l’impiego. Seguendo il ragionamento dell’assessore Scavone, se tutto filerà liscio e non vi saranno nuovi intoppi con il personale a disposizione, ai 140 impiegati per esitare le oltre 37.000 domande sinora presentate occorreranno non meno di 15 giorni per trasmettere tutti i decreti all’Inps e metterlo in condizione di effettuare i pagamenti. Tutto questo ritardo è inaccettabile, i siciliani ne chiederanno conto e ragione”.
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