Le udienze al processo “Cutrara” di Castellammare del Golfo

L’analisi delle intercettazioni, alla sbarra la mafia che imponeva il racket

Prima udienza nell’ambito del processo alla mafia di Castellammare del Golfo con l’analisi delle intercettazioni telefoniche e ambientali. Entra nel vivo il dibattimento in ordinario scaturito dall’operazione “Cutrara” che nel giugno del 2020 porta a ben 24 tra arrestati e indagati prevalentemente nel territorio di Castellammare del Golfo, nel trapanese. Sentito come primo teste il capitano dei carabinieri Giuseppe Del Sole che ha cominciato a rispondere alle domande sulle interpretazioni autentiche dei vari dialoghi captati.

Ricostruiti nomi, fatti e riferimenti

L’ufficiale, che ha curato questa parte dell’indagine delle intercettazioni ambientali e telefoniche, ha in pratica ricostruito fatti, relazioni, riferimenti dei vari indagati e dei loro dialoghi. In particolare ruotano al centro del processo i dialoghi con il boss del paese, Francesco Domingo soprannominato da tutti “Tempesta”. Secondo quanto accertato dagli inquirenti “Tempesta” non aveva mai smesso di guidare la famiglia mafiosa castellammarese, mantenendo i rapporti anche con quella italo-americana ed in generale un ruolo di primo piano considerando anche il suo passato fatto di strettissimi rapporti con i boss Giovanni Brusca e l’attuale superlatitante Matteo Messina Denaro.

Gli imputati in questo troncone

In ordinario sono imputati in questo troncone del processo Rosario Di Stefano, Lilla Di Bartolo, Nicola Di Bartolo, Salvatore Labita e per l’appunto il boss castellammarese Domingo. Numerose sono state le visite, intercettate dalle microspie e telecamere dei carabinieri, di esponenti mafiosi della famiglia italo-americana dei Bonanno di New York che aggiornavano il capomafia castellammarese delle dinamiche e degli equilibri di Cosa Nostra oltreoceano. Ma i mafiosi americani chiedevano anche a Domingo l’autorizzazione per interloquire con altri esponenti del mandamento di Alcamo, peroravano le cause di conoscenti in patria, nonché veicolavano messaggi tra lo stesso boss e i sodali in America.

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Prossima udienza

Considerata l’enorme mole di dialoghi intercettati è stato deciso di rinviare l’udienza al prossimo 14 marzo con il proseguimento dell’ascolto del capitano Del Sole.

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