Mentre tutti si affannano a ‘pesare’ Giancarlo Cancelleri e il consenso dei 5 stelle o a giocare al toto nomi per il centrodestra, ecco che irrompe sulla scena di centrosinistra un nome inatteso. Non un Papa straniero perchè nel Pd si è già candidata e per il Pd fa l’eurodeputato, ma una persona abbastanza assente dalla scena siciliana negli ultimi anni proprio per il suo incarico europeo.
Caterina Chinnici potrebbe correre alla Presidenza della Regione come candidato del centrosinistra. Il suo nome viene tenuto riservato, è praticamente un segreto, ma è questa la proposta che avrebbe fatto e che rilancerebbe in una riunione di coalizione, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ormai postosi alla guida dei Dem senza che nessuno glielo abbia chiesto. In realtà l’idea non è neanche di Orlando. La proposta sarebbe stagta avanzata dal pfresidente del senato Pietro Grasso proprio ad orlando quando l’ex magistrato affidò al sindaco di Palermo il suo ‘no’ alla candidatura. orlando avrebbe prima digerito l’idea, poi avrebbe effettuato una sondagio sull’indice di gradimento ew quindi avrebbe sganciato la bomba sul Pd
La Chinnici sarebbe al centro, o forse sarebbe meglio dire in testa, agli indici di gradimento dei possibili candidati, otterrebbe i voti in massa della sinistra siciliana, quella extra Pd da Sinistra comune ad Articolo 1, probabilmente incasserebbe anche i voti dell’area Pd facente capo a Cracolici, al ministro Orlando e, insomma, a tutto il Pd non renziano. Potrebbe incassare ampio sostegno al centro, raccogliere i voti degli autonomisti e perfino quelli degli ex lombardiani che l’hanno avuto in giunta ed apprezzata alla Regione
Una mossa che spacca tutto e tutti e che viene considerata vincente da chi la propone. Una mossa che rimescolerebbe completamente le carte ma che doveva restare riservata ancora per qualche settimana.
Se si mette insieme questa eventualità all’altro nome che circola da ieri, la minestra è fatta. Per il centrodestra, infatti, potrebbe correre Barbara Cittadini. Un’altra sorpresa trattandosi sì di una imprenditrice sanitaria molto nota e figlia di un ex assessore, Ettore, che gestì la sanità in un governo di centro destra con Cuffaro, ma pur sempre moglie di Dore Misuraca, esponente di Ncd ancora oggi alleato a sinistra dei renziani.
Insomma una grande confusione di ruoli e nomi. Chi ha governato a destra potrebbe essere candidato di sinistra, chi ha governato a sinistra rischia di essere candidato a destra e comunque quello che risulta vincente è il modello Lombardo con un governo di tutti (sbilanciato a sinistra) che alla fine esprime candidati perfino oggi.
E sempre oggi arriva anche un altro candidato, quello degli indipendentisti. L’Assemblea nazionale di Siciliani Liberi su proposta del Consiglio di Presidenza, ha espresso per acclamazione l’Avv. Roberto La Rosa, di Palermo, storico indipendentista siciliano, come candidato alla Presidenza di “Siciliani Liberi”.
La Rosa ha dichiarato che questo impegno passa da quello di “pensiero”, che ha contraddistinto molte esperienze del passato, di pura testimonianza, ad uno di “azione”, in grado finalmente di prendere le redini del Governo della Sicilia e di dare risposte concrete ai drammi della Sicilia di oggi. ù
Il candidato indipendentista ha sottolineato come questa presenza non sarà finalizzata unicamente ad assicurare una presenza parlamentare, ciò che certamente sarebbe un interessante primo traguardo, ma a puntare realmente alla Presidenza della Regione, riportando al voto i tanti Siciliani ormai disinteressati alla politica perché privi di valide alternative.
Secondo “Siciliani Liberi”, infatti, i partiti italiani, tutti, non sono strutturalmente in grado di contrapporsi al colonialismo dello Stato italiano di cui sono loro stessi la prima espressione.
Il programma di Governo di “Siciliani Liberi” sarà tutto incentrato sulla “Questione finanziaria Siciliana”, ignorata da tutti, nascosta ai Siciliani, ma considerata l’origine di quasi tutti i problemi della Sicilia di oggi, e sulla proposta istituzionale di costituzione della Sicilia in “Zona Economica Speciale”, per rilanciare investimenti e occupazione, attraverso la totale devoluzione fiscale e amministrativa, la fiscalità di vantaggio, l’introduzione di una moneta complementare, la sburocratizzazione e uno status doganale speciale.
Aggiornamento: Ecco come la sinistra lunedì brucerà la candidatura Chinnici
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