Un cavallo che trainava una carrozza è stramazzato a terra forse per il gran caldo a Palermo lo scorso venerdì. L’agonia del povero animale è stata ripresa da un giovane palermitano e ha fatto il giro dei social provocando tanta indignazione.

Della vicenda interessato il Prefetto di Palermo

Enrico Rizzi, animalista, ha scritto una nota al prefetto di Palermo chiedendo un intervento per evitare che si ripetano queste scene nel capoluogo. Servono, scrive Rizzi, “adeguati punti ombreggiati di riparo, rifornimenti d’acqua, controlli per la circolazione nelle ore più calde, controlli sulla circolazione in mezzo alle caotiche strade cittadine”.

L’indignazione espressa a nome dei cittadini

“Da cittadini non possiamo che essere indignati per questa totale assenza delle Istituzioni, di rispetto per la vita di poveri esseri viventi sfruttati fino allo stremo e chiediamo che il Prefetto apra finalmente gli occhi su questa situazione drammatica e costante che, evidentemente, non riscuote l’interesse del Sindaco di Palermo che pure dice di battersi da anni per la legalità. Il maltrattamento di animali è un reato previsto dal codice penale che punisce appunto, chi sottopone un animale a sevizie, fatiche ed ingiustificati patimenti”.

Un precedente in città nel 2016

Già nel 2016 un cavallo  è morto in piazza Massimo a Palermo. Il povero animale è stramazzato a terra e non si è più ripreso.

Era attaccato ad una carrozza, di quelle utilizzate dai cocchieri per il giro turistico in città. La morte del cavallo ha scatenato le proteste degli “gnuri” che lamentano l’assenza di pensiline per gli animali nei luoghi di sosta e l’assenza di ogni struttura utile per il ristoro degli animali.

Indagini sono state fatte da parte dei vigili urbani sul microchip dell’animale. Ogni carrozza ha la licenza per andare in giro per le strade del capoluogo con un cavallo. Si sta verificando se l’animale deceduto era quello che era previsto nall’autorizzazione rilasciata dall’amministrazione comunale.

 

 

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