“Sono stati sottoscritti i Protocolli per l’individuazione delle misure di sicurezza con le parti sociali a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici in tutti i settori economici”. Per questo le Regioni chiedono che “entro il 17 maggio venga adottato un nuovo dpcm con il coinvolgimento delle Regioni per consentire alle Regioni stesse di procedere autonomamente, sulla base delle valutazioni delle strutture tecniche e scientifiche dei rispettivi territori, a regolare le riaperture delle attività”. È quanto si legge nell’odg della Conferenza delle Regioni inviato al governo.

Le regioni chiedono di partire con nuove riaperture l’11 maggio ma lo Stato, invece, fa partire da quella data la valutazione dell’andamento del contagio a una settimana dall’inizio della fase due e, in base ai dati, prepara riaperture scaglionate per regioni per parrucchieri, barbieri, centri estetici, bar e ristoranti.

Intanto per la ripresa dell’economia in sofferenza per l’emergenza Covid19, la Sicilia ha chiesto alla Conferenza Stato-Regioni di “prevedere la modifica normativa in materia di appalti sul modello ‘Genova’, con la massima semplificazione delle procedure” e “un ulteriore semplificazione delle disposizioni per l’accesso al credito, in questo momento irrigidito da farraginose procedure, e all’anticipazione alla cassa integrazione in deroga”.

La previsione si legge nella relazione consegnata alla Conferenza Stato-Regioni dall’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao. Altra misura che per il governo Musumeci deve essere inserita nel Def è “l’estensione e lo snellimento delle possibilità di compensazione dei crediti verso la pubblica amministrazione e dei tempi di pagamento”.

Sul fronte regionale il il vicepresidente della Regione Armao scrive una circolare  indirizzata ai dipartimenti regionali e agli uffici speciali con la quale chiede di “imprimere un’accelerazione dei pagamenti nei confronti dei creditori della pubblica amministrazione”.

“Al fine di contrastare i pesanti effetti economico-finanziari derivanti dalla pandemia da Covid-19 e data la pubblicazione e l’entrata in vigore della manovra regionale”, approvata pochi giorni fa, il vicepresidente Armao chiede di “Attivare con la massima tempestività tutte le procedure necessarie a velocizzare i pagamenti nei confronti dei creditori della pubblica amministrazione”, così come prevede il decreto legislativo 231/2002.

Il creditore – spiega la circolare – ha diritto alla corresponsione degli interessi moratori sull’importo dovuto, che decorrono dal giorno successivo alla scadenza del termine per il pagamento.

Sullo sfondo, c’è la necessità del sistema produttivo siciliano di poter contare sull’immissione di liquidità diretta, per ripartire e affrontare la cosiddetta Fase 2.

Infine il governo Musumeci spinge affinché “venga accolta la più che legittima richiesta formulata dalle Regioni a statuto speciale: veder ridotto o, come prospettato, azzerato per il 2020 ed il 2021, il contributo al risanamento della finanza pubblica che per la sola Regione siciliana ammonta a 1,1 miliardi di euro per far fronte alle drastiche previsioni di minor entrata: questione che diviene ineludibile, adesso, per il governo nazionale”.

“Ma della segnalata riduzione non é dato riscontrare segno alcuno nel testo del Def, nonostante le formalizzazioni e le riunioni tenute, e pertanto il documento, anche sotto tale profilo, va integrato” si legge nella relazione che il governo Musumeci, tramite l’assessore all’Economia Gaetano Armao, ha consegnato alla Conferenza Stato-Regioni.

 

(foto pre emergenza covid19)

Articoli correlati