E’ stata celebrata nella Chiesa di S. Francesco d’Assisi, a Palermo, la ricorrenza di San Sebastiano, il santo patrono della Polizia Municipale d’Italia.

Alla messa officiata  dall’arcivescovo Monsignor Corrado Lorefice, insieme agli agenti ed ufficiali del Corpo, hanno fatto gli onori di casa il Sindaco Leoluca Orlando, il Comandante Vincenzo Messina alla presenza del Prefetto Antonella De Miro, del Questore Guido Longo e di numerose autorità, militari e civili..

Nell’omelia  Lorefice, ha sottolineato di partecipare alla gioia dei componenti del Corpo per questa annuale ricorrenza utile  “per incrementare capacità e dimensione spirituale per sostenere l’uomo interiore a beneficio personale e professionale, come membri della famiglia umana che si dedica al bene e alla giustizia, senza farsi coinvolgere dalla mentalità distruttiva che impone un potere. Dobbiamo fare crescita insieme, poiché abbiamo corresponsabilità comuni a cui dobbiamo assolvere per realizzare una città di giustizia. Il martirio di S. Sebastiano si concretizza nella vita cristiana che attinge a questa comunione e condivisione di sete di giustizia e noi dobbiamo custodire da cristiani questo alto valore, per esaltare la convivenza umana e vivere nella grazia di Dio ed essere custodi del bene”.

Da parte sua il Comandante Vincenzo Messina, nel ringraziare le autorità presenti ha ricordato come “anno dopo anno la Polizia Municipale è impegnata in un processo di crescita per soddisfare le esigenze dei cittadini e questo impegno trova terreno fertile nelle coscienze degli stessi, non più soltanto attraverso i divieti, bensì attraverso la sensibilizzazione e la prevenzione. L’utenza è al centro del nostro impegno e l’aumento delle segnalazioni, grazie ai nuovi mezzi di comunicazione ed ai social, dimostra la fiducia nel nostro operato da parte dei cittadini”.

Per il Sindaco Leoluca Orlando “la nostra città sta vivendo un profondo cambiamento culturale che non la coinvolge soltanto nei valori ma nella visione stessa di città e della legalità che nel suo percorso contempla il rispetto delle persone per una visione ed una dimensione umana che pone fine alle vecchie logiche di appartenenza”.