A Palermo sorgeranno sei nuovi centri comunali di raccolta rifiuti. Passa in Consiglio Comunale la delibera sui nuovi CCR da costruire in città. Atto votato all’unanimità da Sala Martorana, con un’aula che ha trovato una quadra manifestatasi in un maxiemendamento ipotizzato già nella giornata di ieri e varato nel primo pomeriggio odierno. Saranno così investiti circa 6,5 milioni di euro finanziati con fondi PNRR. Durante il dibattito sono stati approvati anche sei ordini del giorno, alcuni dei quali mirati a promuovere progetti di riqualificazione urbana.

Dove sorgeranno i sei nuovi centri comunali di raccolta rifiuti

Sulla futura location dei CCR c’è stato un lungo confronto tenuto in conferenza dei capigruppo. Dibattito dal quale è maturato un maxiemendamento contenente diverse varianti urbanistiche. Come da previsioni, è stato salvato anche l’ultimo CCR. Su proposta del consigliere di Progetto Palermo Massimo Giaconia, l’ultimo centro comunale di raccolta rifiuti verrà edificato in via Caltagirone (1,8 milioni di euro), in un’area di proprietà dello IACP. Confermata anche la cancellazione del progetto di via Paruta. Sono state quindi ascoltate le rimostranze dei residenti. L’impianto però non sarà edificato in IV Circoscrizione. L’area di via Verdinois precedentemente suggerita era troppo vicina ad un istituto scolastico e ad una chiesa. Fatto per il quale l’aula ha optato per votare un ordine del giorno per impegnare l’Amministrazione a realizzare sul posto un nuovo parco urbano.

Al fine di salvare l’idea di un nuovo CCR, lo stesso verrà realizzato in via Lanza di Scalea (1 milione di euro). Idea suggerita dalla consigliera di Forza Italia Catia Meli, la quale ha recupero un vecchio progetto relativo all’area della VII Circoscrizione. Non si renderà quindi necessario spostare la strutture di via Saline (920.000 euro), la quale invece rimarrà all’interno dei nuovi impianti, così come quello di via Nina Siciliana (820.000 euro) viale dell’Olimpo (760.000 euro), sul quale in particolare è previsto un progetto di riqualificazione urbana compatibile con l’ingresso dell’impianto sportivo del Diamante. Infine, l’ultimo CCR  che sarebbe dovuto sorgere in via Laudicina verrà realizzato in viale Azoti (1 milione). Nell’area della Bandita verrà invece realizzato un asilo nido comunale.

Le critiche agli uffici e all’Amministrazione attiva

Un dibattito d’aula proceduto speditamente e con il massimo accordo. Non sono mancate le tirate di orecchie agli uffici con particolare riguardo alla questione della sovrapposizione dei progetti nelle aree di via Laudicina e viale Michelangelo. “Il lavoro di alcuni uffici è stato pessimo” ha tenuto l’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi, seguita su questa linea da diversi consiglieri. L’esponente d’opposizione ha poi parlato delle varianti urbanistiche necessarie a varare i progetti.

Modifiche che si sono resi necessarie, a suo giudizio, per la mancanza di uno strumento urbanistico organico. “Ad inizio consiliatura abbiamo votato come primo atto quello del ritito del progetto del vecchio PRG. Ciò con la promessa, da parte dell’assessore Carta, che si sarebbe proceduti spediti per la redazione di un nuovo strumento, ovvero il PUG. Atto sul quale l’assessore e i suoi uffici sono in ritardo. Non è stato nemmeno nominato il Rup. Pertanto, saremo costretti a procedere a forza di varianti. Ciò con la consapevolezza che questo Consiglio Comunale non potrà avere voce in capitolo sull’atto visto che non ci sono i tempi tecnici. Un fatto estremamente grave”.

Obiettivo: potenziare la raccolta differenziata

Il principio alla base dei nuovi impianti, come sopra ricordato, è quella di potenziare la raccolta differenziata. Un tallone d’Achille non solo per il Comune di Palermo ma anche e soprattutto per l’autonomia della discarica di Bellolampo, fiaccata ormai dall’arrivo giornaliero di 860 tonnellate di rifiuti (800 da Palermo e 60 dai 14 comuni della provincia autorizzati).  Differenziare non è più un’opzione, è una necessità.

Una scelta che si muove in una direzione simile a quella manifestata attraverso l’introduzione delle bilance per gli sconti TARI all’interno degli impianti esistenti. Operazione finanziata in sede di avanzo vincolato. L’obiettivo di questi nuovi CCR è quello di potenziare l’idea e i numeri della raccolta differenziata in città. “La raccolta differenziata al 20% è una vergogna per la città”, ha dichiarato a tal proposito il presidente di Rap Giuseppe Todaro. L’obiettivo dichiarato di tutti è di alzare le percentuali.  Per farlo, i centri comunali di raccolta  sono lo strumento fondamentale.