Un centro massaggi abusivo dove si sarebbero garante prestazioni sessuali a pagamento. E’ quanto hanno scoperto gli agenti del commissariato Libertà a Palermo in pieno centro.

Il magazzino a due passi dal commissariato

Il magazzino che si trova non distante dagli uffici della polizia, è stato sequestrato e due cinesi, una donna di 34 anni e un uomo di 54 anni, sono stati denunciati per sfruttamento, favoreggiamento e induzione alla prostituzione.

Le indagini sono scattate dopo la segnalazione dei residenti che segnalavano la presenza continua di uomini nei pressi del magazzino che non aveva alcuna insegna commerciale. Un’anonima saracinesca dove i messaggi spesso sarebbe terminati con rapporti sessuali.

Gli appuntamenti nei siti online di incontri

Gli agenti hanno scoperto che i clienti hanno continuato a prendere appuntamenti contattando i numeri presenti su alcuni siti di annunci o incontri online ed il massaggio, preventivamente concordato per durata e prezzo.

Quando i poliziotti hanno fatto irruzione nel locale hanno trovato una giovane che stava massaggiando un uomo e un’altra donna che si trovava alla cassa. Il cliente ha raccontato agli agenti di avere pagato 100 euro.

Carenze igienico sanitarie

Il controllo sul locale è stato eseguito con i tecnici dell’Asp di Palermo che hanno riscontrato carenze igienico sanitarie che hanno portato al sequestro del magazzino.

Centro a due passi dalla prefettura

La Polizia di Stato ha sequestrato un “centro massaggi” in via Francesco Guardione e denunciat Z.Y. cittadina cinese di 35 anni, accusata di esercizio di attività di prostituzione e di favoreggiamento della prostituzione, reati aggravati dall’aver commesso il fatto avvalendosi di persone legate da rapporto d’impiego.

L’indagine, avviata dai poliziotti della sezione criminalità straniera e prostituzione della squadra mobile, è scattata dopo alcune incongruenze nei documenti presentati, dalla donna cinese all’ufficio immigrazione per il rinnovo del permesso di soggiorno.

Gli agenti di polizia attraverso alcune ricerche online hanno constatato la presenza su siti specializzati di incontri diverse inserzioni pubblicitarie riconducibili al centro massaggi in via Guardione, corredate da fotografie di donne orientali indossanti abiti succinti e ritratte in pose seducenti e provocatorie. Così nel corso di alcuni controlli sono stati registrati davanti all’ingresso diversi clienti, tutti fermati all’uscita e costretti, a confessare che avevano consumato una prestazione sessuale.

Al cliente che faceva ingresso nel centro massaggi veniva proposto un massaggio al costo di 30 euro, mentre sarebbe stato tra 50 e 70 euro se avesse effettuato “l’happy ending” finale, per un totale di 30 minuti.  Il locale era illuminato esclusivamente da luci soffuse ed un bancone tipo reception,  posizionato a sinistra rispetto alla porta d’ingresso, con di fronte  una stanza adibita a sala massaggi, arredata con un lettino, una vasca in rovere ed alcuni suppellettili dove erano riposti degli asciugamani.

L’immobile ha tre camere destinate a sala massaggi; alle pareti vicino la porta d’ingresso erano affissi dei volantini con elenco della tipologia dei massaggi praticati ed il relativo  prezzo. Non sono state trovate le autorizzazioni amministrative previste per l’esercizio dell’attività di centro benessere per la cura del corpo ( s.c.i.a. comunale – s.c.i.a. sanitaria), l’ attestazione professionale di estetista/massaggiatore e la  tabella con gli orari lavorativi.

Sulla base degli approfondimenti investigativi i poliziotti della Squadra Mobile hanno accertato che l’attività principale eseguita all’interno del centro fosse il commercio di prestazioni di natura sessuale del tipo “happy ending”,  con l’assunzione a tale scopo di almeno due dipendenti (riconosciute anche dai clienti fermati e sentiti di volta in volta all’uscita dal locale) anche se formalmente preposte a mansioni di “commesso di negozio”.

Essendo stata quindi documentata la continuità dell’attività illecita di esercizio di casa di prostituzione, l’immobile è stato sottoposto a sequestro preventivo onde evitare che la disponibilità di quel locale potesse aggravare o protrarre le conseguenze di questo reato o agevolarne la commissione di altri, nonchè a sequestro amministrativo per esercizio abusivo dell’attività di servizi di centri per il benessere fisico.

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