Incontriamo Raffaele Lombardo in via Libertà e, viste le notizie e i nomi che circolano da questa mattina in vista delle regionali, fra cui nomi di persone a lui vicine, in base alle indiscrezioni di stampa, lo convinciamo a rispondere alle nostre domande

Rispetto ad altri politici la leggiamo poco sui giornali e niente sugli on-line….

“È la scelta del basso profilo . E poi non mi annoveri tra i politici . Quello è un mestiere che non intendo più esercitare”.

E allora BlogSicilia ?

“Come le ho detto, soltanto perché per puro caso l’ho incontrata e ho conservato un buon ricordo…..

Oppure diffida della categoria dei giornalisti ?

“Per niente . Ho ottimi rapporti con molti suoi colleghi. Semmai ho un brutto ricordo risalente ad una dozzina di anni fa quando qualcuno sembrava volesse dettare l’agenda dell’azione giudiziaria oltre che istruire gli aspiranti pentiti …ma acqua passata ormai”.

Non negherà i tanti incontri con Miccichè, Salvini, Stancanelli ….il così detto fronte “No Nello”.

“Io non mi sono arruolato in nessun fronte e, solo se mi si chiede, esprimo il mio parere. Salvini e Dimauro hanno firmato un patto federativo. A Miccichè ho raccomandato la temperanza perché, vede, è assurdo insultarsi se poi il così detto Centrodestra, a quattro mesi dalle politiche, fosse costretto ad unirsi su un candidato unico per la Presidenza della Regione. Con Stancanelli siamo stati in classe insieme al ginnasio e al liceo”.

E allora Abramo, Cittadini, Monterosso, Russo di cui si legge come candidati alla Presidenza ?

“Nomi, questi ed altri, che le varie fonti evocano a fini di “bruciatura preventiva”.

E Minardo ?

“E’ il segretario e il candidato naturale della Lega”.

E Musumeci ?

“Ho sempre detto che è una persona per bene e non è cosa da poco. Forse non è avvezzo a dialogare con la politica e ha ritenuto che gli assessori potessero supplire. Così non è stato e ora però saranno i partiti a fare le liste.

Non negherà che l’Ars ha bloccato con leggi le iniziative del Governo …

“Sono il sintomo della diffidenza e della sfiducia reciproche. Da un canto una sorta di arrembaggio fatto di dispetti, capricci, vendette, colpi di mano e “ora gliela facciamo pagare”, dall’altra le ritorsioni difensive. In un contesto in cui i ruoli di maggioranza e opposizione sono quanto meno confusi”.

Il suo parere ?

“Se vuole, semmai un consiglio gratuito: si mettano da parte le polemiche e le pretese e ci si intenda su un programma di riordino e di sviluppo tenendo conto delle criticità che viviamo e delle opportunità avvenire e si pensi alle persone, competenti ed oneste, più adatte a realizzarlo . E lo si sottoscriva solennemente”.

Priorità?

“I bisogni , le povertà destinate a crescere , il lavoro e tanto altro”.

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