La Procura di Palermo ha chiesto per la seconda volta l’archiviazione (respinta dal gip ad aprile) dell’inchiesta per concorso in estorsione aperta a carico dell’ex capitano rosanero Fabrizio Miccoli, coinvolto nell’indagine che ha portato a processo Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa Antonino.

Il gip, che aveva fissato una udienza per risentire le parti, si è riservato sulla decisione. L’inchiesta, condotta dalla Dia, ruota attorno alle pressioni di cui sarebbe stato vittima, fra il 2010 e il 2011, l’imprenditore Andrea Graffagnini, all’epoca gestore di una discoteca ad Isola delle Femmine: dalle intercettazioni sono emersi i tentativi di Lauricella di recuperare un credito avanzato dal nuovo socio del locale, Giorgio Gasparini, ex fisioterapista del Palermo. Gasparini si sarebbe rivolto a Miccoli per riscuotere il denaro.

E Miccoli avrebbe chiesto l’intervento del figlio del boss, con cui aveva un rapporto. Lauricella – difeso da Giovanni Castronovo – è stato condannato a un anno in un altro processo ma non per estorsione aggravata, come aveva chiesto il pm Maurizio Bonaccorso, ma per violenza privata aggravata. Assolto il coimputato Gioacchino Alioto, pure accusato di estorsione.