Un tetto massimo per ogni richiesta di finanziamento per la misura 4.1, uno dei pilastri del Piano di sviluppo rurale 2014-2020, e un nuovo bando per il biologico che arriverà nel 2019. Sono le due importanti novità annunciate dall’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, nel corso dell’incontro con la delegazione della Cia Sicilia Occidentale. Una lunga riunione dove sono stati toccati anche altri “nervi scoperti” del comparto agricolo siciliano, come i gravi ritardi dei pagamenti da parte dell’Agea, le opportunità per i giovani agricoltori, i diritti di reimpianto dei vigneti e lo snellimento della burocrazia. La delegazione di Confagricoltori era composta dal presidente, Antonino Cossentino, dal direttore, Luca Basset, e da Matteo Paladino, in rappresentanza dei giovani della Cia Sicilia Occidentale. All’incontro hanno preso parte anche l’onorevole Stefano Pellegrino e il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo.
La Cia Sicilia Occidentale negli ultimi mesi ha chiesto con forza un cambio di rotta nella gestione dei fondi europei del Psr della misura 4.1, la più importante perché finanzia – fino al 70% di contributo pubblico – gli investimenti per l’acquisto di attrezzature, macchinari per il confezionamento e la commercializzazione, capannoni e lavori per la viabilità. Il primo importo messo a bando nella passata legislatura è stato di 100 milioni, a fronte di una richiesta da parte delle aziende di quasi 1,5 miliardi di euro. La Confagricoltori ha sempre contestato l’assegnazione dei punteggi e i paletti messi dal bando, che hanno di fatto favorito le grandi aziende che hanno chiesto grosse cifre riducendo quasi allo zero la disponibilità per le piccole e medie imprese che sono rimaste così a bocca asciutta. “Lo troverete scritto nei nuovi bandi, la misura 4.1 sarà strutturata con dei tetti massimi che dovrebbero essere di 700 mila euro, in modo da spalmare su più aziende i fondi a disposizione e finanziare anche i piccoli produttori”, ha assicurato l’assessore Bandiera.
Per il settore biologico, la brutta notizia è che “mancano i soldi”, ma Bandiera ha annunciato che i suoi uffici stanno comunque cercando di “rimodulare altre risorse” per fare un nuovo avviso che dovrebbe ormai essere pubblicato nel 2019. Le grosse incertezze vissute dal comparto biologico siciliano hanno quindi spostato la discussione sui gravi ritardi da parte dell’Agea, l’ente nazionale pagatore. Bandiera anche in questo caso ha prospettato una soluzione: “I ritardi dell’Agea riguardano tutto il territorio nazionale e non solo la Sicilia – ha spiegato – siamo in contatto quotidiano con Roma, in questi mesi siamo riusciti a sbloccare 50 milioni di pagamenti. Stiamo cercando di concretizzare con Agea una convenzione in modo da creare un ufficio distaccato alla Regione con 15-20 unità, che possa dare un’accelerata ai pagamenti arretrati. Stiamo anche cercando di capire se è possibile, in alternativa, servirsi di un altro ente pagatore viste le carenze di Agea che mettono a rischio la sopravvivenza di centinaia di aziende biologiche siciliane”.
Sulla svendita dei diritti di reimpianto dei vigneti, Bandiera ha infine ribadito che “l’attenzione resta alta, le autorizzazioni devono restare in Sicilia, ma dall’altro lato le aziende devono uscire da certe logiche aggregandosi e adeguandosi al mercato”.
“E’ stato un incontro utile per capire la nuova rotta nella gestione dei fondi europei. Le nostre richieste sono state ascoltate e accolte, anche noi siamo convinti che bisogna uscire da certe logiche per affrontare i mercati nel miglior modo possibile. Speriamo adesso che gli annunci fatti dall’assessore Bandiera si traducano in fatti, prima possibile, per valorizzare al meglio l’agricoltura siciliana”, ha commentato il presidente della Cia Sicilia Occidentale, Antonino Cossentino.
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