Grande sgomento stamane nella chiesa di Sant’Espedito a Palermo dove si sono svolti i funerali di Alberto Frisella, il medico anestesista di 41 anni morto nella notte tra sabato e domenica nel suo appartamento di via Monteverdi.

Un decesso avvolto nel mistero che si spera possa adesso dipanare l’inchiesta aperta dalla Procura di Palermo.
L’autopsia non ha chiarito le cause della morte, che non sarebbe avvenuta per strangolamento. Ci vorrà ancora del tempo per avere gli esiti degli esami tossicologici per capire se si sia trattato di una overdose di stupefacenti. Di certo, il medico, che lavorava all’ospedale di Termini Imerese, dove era stimato da tutti, ha trascorso le ultime ore di vita in compagnia di un 23enne.

Nell’appartamento, i carabinieri hanno trovato droghe di diverso tipo e sex toys. Il giovane, che ha confermato l’uso degli stupefacenti, ha detto agli inquirenti di essersi assopito e di aver trovato, al suo risveglio, il medico morto. E poi c’è da chiarire ancora il ruolo della donna che ha chiamato i soccorsi.

Presenti alle esequie anche il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Salvatore Amato, il vicepresidente Giovanni Merlino, il primario del reparto Rianimazione del nosocomio di Termini Michele Riili.

Il sacerdote, che conosceva Frisella, da tutti chiamato Albi, ne ha ricordato le doti umane e ha voluto richiamare le parole di uno scrittore inglese sottolineando come “nessun uomo possa davvero giudicare la vita dell’altro. Il bene che ha fatto Alberto è luce e ci auguriamo che possa incontrare il Signore ed essere accolto nella sua casa”.