Un museo del ciclismo patrimonio dell’identità siciliana. E’ questa l’idea lanciata dal gruppo cittadino della Lega, in vista presso la struttura di Giovanni Muratore nel quartiere Santa Maria di Gesù, a Palermo.

Un tour attraverso i cimeli raccolti con parsimonia durante la propria carriera sportiva, a partire dal 1969. Il tutto in un luogo immerso nel verde, tra le montagne che rappresentano la vera essenza del ciclismo su strada.

Il museo di Giovanni Muratore

A condurre la visita all’interno della struttura è stato Francesco Pilo, referente territoriale del Carroccio. Nel museo si può rintracciare ogni genere di oggetto legato al mondo delle due ruote: dalle macchine fotografiche di una volta, passando per le maglie storiche, come quella della Bianchi, o delle bici che hanno segnato un’epoca. Oggetti dal valore inestimabile per gli appassionati, ad oggi difficilmente visitabili a causa della posizione geografica del museo.

Così è lo stesso Giovanni Muratore a chiedere uno spostamento della collezione in una location maggiormente accessibile. “Andrebbe valorizzato di più. Spero che questo museo si possa trasferire a Palermo per essere visionato maggiormente dagli appassionati. Qui è venuto anche il presidente del Coni regionale Massimo Costa. L’idea è quella di creare una struttura dedicata a questo meraviglioso sport”.

Samonà: “Muratore esempio di passione dedicata al ciclismo”

Un patrimonio da valorizzare. Tanto da renderlo identità siciliana, come sostenuto dall’assessore regionale Alberto Samonà, in visita proprio presso il museo Muratore. “Questa bellissima collezione rappresenta una vita di passione per il ciclismo. Giovanni Muratore testimonia come una passione può diventare un lavoro e può oltrepassare i confini della Sicilia. All’interno del suo museo ho visto diverse foto con Bartali o le bici donate da Felice Gimondi”.

Un inclusione all’interno dell’identità siciliana che potrebbe segnare un crocevia importante per la sport e per gli appassionati. “E’ un occasione per valorizzare questo grande patrimonio dello sport che abbiamo a Palermo. Il mio assessorato è attento a questo lavoro parsimonioso di oggetti simbolo di questo meraviglioso sport. Per questo vogliamo valorizzare la collezione. Sono la testimonianza vivente di un’identità che contraddistingue Palermo e la nostra terra”.

Un connubio fra sport e cultura non nuovo in Sicilia. Una decisione simile è stata presa anche per la tutela storica della Targa Florio. Due mondi diversi ma collegati, come sostenuto dall’esponente della Giunta Musumeci. “Sono due sport diversi, ma entrambi rappresentano l’amore e la passione della nostra gente, dei siciliani, verso lo sport. Due forme diverse di velocità ma, quando si guarda oltre, si va nella direzione giusta”.

Gelarda: “Luogo simbolo della città”

Presente alla visita anche il capogruppo della Lega Igor Gelarda, che ha parlato dei possibili progetti di sviluppo per la struttura. “Siamo lieti di avere visitato un luogo simbolo della nostra città, dove è possibile ripercorrere 50 anni di storia dello sport non solo della borgata Santa Maria di Gesù, ma di tutta una città. Al momento questa meravigliosa collezione privata è curata dal suo ideatore Giovanni Muratore, ma ieri assieme all’assessore Alberto Samonà abbiamo stabilito che è necessario iniziare un percorso che possa portare questo spazio espositivo a diventare un museo vero e proprio“.

“L’amministrazione comunale e regionale devono farsi carico di trovare dei locali idonei per questa collezione, attualmente in vita solo grazie alla passione di un privato, e darle lustro e pubblicità perché venga conosciuta e visitata da palermitani e turisti. Bici da corsa, trofei, magliette, foto sono un bene di tutta la città, ma anche la memoria di una Palermo vitale e protagonista persino nelle sue borgate, ed è quello che auspichiamo torni ad essere.”

Articoli correlati