Sono 51 gli agglomerati urbani ovvero le città e gli insediamenti in generale, che in Sicilia non sono dotati di adeguati depuratori per lo scarico delle acque reflue. Questo potrebbe comportare rischi gravi per la salute di quasi 4 milioni di siciliani su 5 milioni e mezzo di abitanti.

Quella siciliana è la peggiore situazione in Italia e una delle peggiori in Europa. Lo rileva la Commissione Europea che ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia per la mancata applicazione della sentenza del 2012 che riguarda proprio gli scarichi di acque reflue.

Proprio sulla vicenda dei depuratori la polemica in Sicilia non è nuovo con scontri anche verbalmente violenti, negli ultimi anni, fra l’assessore regioanle ad acque e rifiuti Vania Contrafatto e i comuni con in testa il sindaco di Palermo Leoluca Orlando

Più in generale la sentenza del 2012 riguardava 109 aree urbane italiane. Per 80 di esse che riguardano 6 milioni di persone in totale, l’Italia non avrebbe dimostrato di aver provveduto. “Le autorità italiane devono ancora garantire che le acque reflue e di scarico vengano adeguatamente raccolte e trattate in 80 agglomerati del paese, dei
109 oggetto della prima sentenza, al fine di evitare gravi rischi per la salute umana e l’ambiente – si legge nel deferimento della Commissione alla Corte di giustizia – a distanza di quattro anni la questione non è ancora stata affrontata in diverse regioni italiane”. Due terzi del problema Italia si trova in Sicilia con 51 agglomerati e quasi 4 milioni di abitanti

Nell’atto di deferimento viene indicata anche la possibile sanzione da erogare pari a 62.7 milioni di euro a titolo forfettario per il ritardo di questi 4 anni ma la Commissione propone inoltre una sanzione giornaliera dall’emanazione della sentenza fino alla soluzione del problema pari a 346.922 euro fino al raggiungimento della piena conformità degli impianti.

Ora dovrà pronunciarsi la Corte di giustizia Europea ma l’ennesima condanna appare quasi scontata anche se da Palermo ricordano che in città le opere sono in corso come ci ricorda anche la situazione della viabilità su via Francesco Crispi e Foro Italico resa difficile proprio da lavori per l’anello ferroviario e depuratore