“E’ una operazione della polizia di Stato di Palermo che dimostra che siamo la Questura non solo della città ma di tutta la Provincia. Ci sono infatti tanti territori in cui le attività criminali non mancano”.
Così il questore di Palermo, Leopoldo Laricchia in conferenza stampa per illustrare alcuni dettagli dell’operazione antidroga denominata “Mirò” che ha colpito il traffico di Cocaina a cavallo fra le province di Palermo e Trapani. I poliziotti del commissariato di Partinico, con personale della Squadra Mobile, hanno eseguito 30 misure cautelari: 11 arresti, 15 arresti domiciliari e 4 obblighi di firma.
“Siamo di fronte ad una indagine che – ha aggiunto Laricchia -svela un dedalo di spacciatori, galoppini, anche tra gente che spacciava anche durante la propria vita quotidiana, utilizzando in alcuni casi una nipotina di 10 anni”.
La “rete” è capeggiata da due soggetti, entrambi pregiudicati. Di cui di questi “è il nonno che, mentre accompagnava la nipotina di 9 anni in piscina, contestualmente – rivela Laricchia – ne approfittava per spacciare la cocaina”. Non solo: utilizzava la piccola anche per il conteggio del denaro riscosso. “Una volta la bimba – ha riferito il questore – vedendo un film in tv ha detto al nonno: ma fanno quello che facciamo noi, che imbottiamo le persone di droga”.
Purtroppo la Questura non ha diffuso le generalità dei destinatari delle misure: “Su disposizione della Procura della Repubblica – ha spiegato il questore Laricchia – non possiamo dare i nomi”. Non è dato, al momento, conoscere la motivazione.
“Le indagini hanno preso il via a gennaio 2019 grazie alla denuncia di una mamma coraggio che si è presentata in commissariato per chiedere aiuto per il figlio tossicodipendente. Da quel momento sono partite le indagini, le intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno fatto emergere questa rete di spaccio che si estende oltre che nella provincia di Palermo anche in diversi comuni del trapanese”. Lo ha rivelato Carlo Nicotri, dirigente del commissariato di polizia di Partinico, in provincia di Palermo, durante la conferenza stampa dell’operazione antidroga “Mirò”.
I reati contestati sono spaccio di stupefacenti, tentata estorsione, rapina e furto. Dalle indagini – coordinate dall’aggiunto Ennio Petrigni e dai sostituti Enrico Bologna e Giorgia Spiri – non emergono al momento contatti organici con la criminalità organizzata: “tuttavia – aggiunge il questore – pur non emergendo al momento contatti operativi e organici non si può dire che cosa nostra sia all’oscuro”: Tra gli 11 arresti uno risulta avere precedenti penali per 416 bis
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