Il collettore fognario: una delle tante opere incompiute che albergano all’interno dell territorio di Palermo. Un’opera i cui interventi d’esecuzione si stanno svolgendo in diversi punti del capoluogo siciliano. Fra i punti nevralgici della struttura vi sono due cantieri in netto ritardo rispetto ai tempi di consegna previsti, ovvero il pozzo di via Roma, angolo via Guardione, e il collegamento fra la rete di Borgovecchio e l’Autorità Portuale. Opere di cui si è parlato all’interno di “Sicilia“, approfondimento giornalistico realizzato da Video Regione.

Cinquanta metri per concludere in via Roma

Interventi che stanno causando, da diverso tempo, disagi alla viabilità e alle attività commerciali. Ritardi di cui ha parlato Francesco Raffa, imprenditore ed esponente dell’associazione Amari Cantieri.  “L’opera doveva essere realizzato con la tecnica del microtunneling. Una tecnologia mediamente avanzata che si avvale dell’utilizzo di una talpa. Questa opera, ad un certo punto, ha trovato dei problemi insormontabili, che ha costretto l’azienda a lasciare la talpa sotto terra. Con riguardo al cantiere di via Roma, angolo via Guardione, ha avuto inizio nel 2017 con lo spostamento delle sottoreti. Doveva concludersi nel 2018. Siamo invece nel 2022 e ancora il cantiere è qui. Sono già quattro anni di ritardo“.

Fra i problemi menzionati da Raffa rientrano sicuramente gli imprevisti geologici segnalati dall’azienda che si sta occupando attualmente degli interventi. Fra questi, la presenza d’acqua di falda nel sottosuolo e la tipologia di roccia incontrata negli scavi, troppo dura per la talpa attualmente utilizzata. Fatto che ha costretto l’azienda ad un cambio di programma in corso d’opera, con lo scavo che sta procedendo dal lato opposto rispetto a quello d’entrata. Secondo quanto riferiscono gli uffici della ditta committente, per concludere gli scavi “mancano circa 50 metri. Siamo a metà del percorso che era rimasto da completare“.

Si procede a rilento a Borgovecchio

Collettore Fognario Borgovecchio 2

Discorso diverso riguarda il cantiere di Borgovecchio, attualmente in corso di svolgimento a piazza della Pace. L’opera, i cui interventi sono ripresi nella primavera del 2022, vive al momento una fase di stanca. Attualmente, il cantiere si trova bloccato fra le due corsie di via Francesco Crispi, di cui buona parte copre la carreggiata in direzione Cala. Secondo quanto riferisce l’azienda, il problema è da rintracciare “nella presenza di alcune sottoreti, che ci costringono a prestare maggiore attenzione e ad aggirare le stesse“. Sottostrutture che già in passato hanno causato problemi, come nel caso dei danni riportati dalle reti di AMG. Fatto che lasciò al buio il sistema d’illuminazione della prima parte di via Francesco Crispi per alcuni giorni.

Criticità che si uniscono alla costante necessità di aspirare l’acqua che, periodicamente, riempie il cantiere. Fatto aggirato grazie all’utilizzo di alcune pompe idrovore installate in primavera per far fronte alla risalita di acqua di falda mista a liquami fognari che risale dal sottosuolo. Centocinquanta metri di scavo su cui l’azienda non si sbilancia in termini di una possibile data di fine lavori.

L’opera e le procedure d’infrazione

Un’opera, quella del collettore fognario Sud Orientale, che procede a rilento. Fatto espresso da Francesco Raffa che sottolinea, a suo dire, le ricadute ambientali ed economiche relativamente al futuro di quest’opera. “Questo cantiere è in fortissimo ritardo e le date di inizio opera si perdono nella notte dei tempi. L’opera serve per addurre le acque reflue al collettore di Acqua dei Corsari. Questo sarebbe un giovamento importante per l’ambiente della nostra città, tanto è vero che la mancata esecuzione dell’opera complessiva ha portato a procedure d’infrazione dell’Unione Europea, che ci portano a pagare sanzioni per la mancata esecuzione dei lavori”.

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