A fuoco un mezzo della raccolta rifiuti a Palermo di proprietà della Rap. Poco prima della mezzanotte trascorsa, durante le attività di raccolta dei rifiuti a Palermo, un compattatore che da piazza Micca tramite la conigliera si dirigeva verso il quartiere Borgonuovo è andato in fiamme in via Giovan Battista Palumbo.

Autista e operaio in salvo

L’autista insieme all’operaio ha visto fuoriuscire del fumo all’altezza del parabrezza presumibilmente causato da un cortocircuito all’impianto elettrico della cabina. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la ditta a supporto dell’officina della Rap. Gli operai, avvertendo tempestivamente i vertici dell’azienda, si sono posti in condizione di sicurezza.

Mezzo rimosso

La macchina di grosse dimensioni si è bloccata in prossimità di un cancello. Nelle prime ore del mattino il mezzo è stato rimosso  con il carroattrezzi e si trova in autoparco a Brancaccio per le ulteriori verifiche. La viabilità della via Palumbo, nonostante sia molto stretta, non ha subito chiusura al traffico.

L’incendio all’interno del cassone

Nel giugno scorso una bomboletta di liquido infiammabile ha provocato un incendio all’interno del cassone di un autocompattatore della Rap. I netturbini in servizio sono stati investiti dalle fiamme e solo per fortuna non hanno riportato alcuna bruciatura o ferita. È successo allo Sperone in via Sacco e Vanzetti. Gli operai della Rap in quel caso hanno preso l’estintore in dotazione al mezzo e hanno cercato di circoscrivere le fiamme. Nel frattempo un secondo collega ha chiamato i vigili del fuoco che sono arrivati con due mezzi e hanno completato lo spegnimento delle fiamme. L’autocompattatore è stato riportato in deposito per verificare i danni agli impianti.

L’incendio al centro comunale

Nel 2019 un incendio era divampato invece nel centro comunale di raccolta dei rifiuti gestito dalla Rap a Palermo. Tre squadre dei vigili del fuoco sono intervenute in viale dei Picciotti per domare il rogo divampato all’interno di un compattatore per il cartone. Anche in quel caso si appurò che ad innescare il rogo fu un cortocircuito.

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